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“Cuccioli di leone separati dalla madre per essere accarezzati dai turisti, poi massacrati e cacciati”: la denuncia degli animalisti

“Cuccioli di leone separati dalla madre per essere accarezzati dai turisti, poi massacrati e cacciati”: la denuncia degli animalisti

Dalla nascita, quando vengono strappati via dalla madre, alla morte, che avviene solitamente dopo cinque o sette anni, per mano dei cacciatori a cui sono stati venduti

L'articolo “Cuccioli di leone separati dalla madre per essere accarezzati dai turisti, poi massacrati e cacciati”: la denuncia degli animalisti proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il business dei cuccioli di leone è andato crescendo vertiginosamente negli ultimi anni. La presenza di questi mammiferi, ancora troppo giovani per poter nuocere all’uomo, attira ogni anno migliaia e migliaia di turisti, che sono disposti a pagare pur di accarezzare un leone. Ma forse molti non sanno cosa si cela dietro questa deplorevole attività.

I gestori di zoo e parchi faunistici, infatti, trovano utilissima la presenza di questi cuccioli, ma, una volta cresciuti, non possono più esporli al grande pubblico perché potrebbero essere pericolosi. Per questo motivo, i piccoli leoni vengono venduti ai cacciatori che possono ucciderli e ottenere i loro trofei, come ossa e pelli dell’animale. Questi, incapaci anche di difendersi, sono brutalmente uccisi in una vita che, sin dall’inizio, quando vengono strappati dalle amorevoli cure delle loro madri, appare già inevitabilmente segnata.

“È un’industria altamente sfruttatrice e crudele che si è espansa, senza regolamentazione, negli ultimi decenni. Dal momento in cui un cucciolo nasce e viene separato dalla madre, ha cinque o sette anni di un ciclo brutale prima di essere massacrato o cacciato“, rivela Fiona Miles, direttrice del gruppo per il benessere degli animali Four Paws. “Ciò che i turisti non capiscono è che i leoni che iniziano la loro vita in queste strutture diventano parte di un ciclo di danni più ampio, che include l’industria della caccia in scatola, il commercio di animali esotici e il mercato nero delle parti di animali selvatici. Sebbene queste attività siano ben note, lo sfruttamento dei cuccioli nelle attrazioni turistiche è meno compreso”, conclude Miles.

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