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Elisa e il suo primo argento all’esordio in gara di strongman: «È stato davvero emozionante»

Elisa e il suo primo argento all’esordio in gara di strongman: «È stato davvero emozionante»

foto da Quotidiani locali

IVREA. Alla prima volta in assoluto in una gara di strongman, lo scorso 7 luglio, Elisa Gasparro, 34 anni, nata a Torino, cresciuta a Rivoli fino a due anni a quando si è trasferita ad Ivrea, ha subito centrato il podio, conquistando l'argento.

Come si è avvicinata a questo sport?
«Ho praticato diversi sport nella mia vita, dall'atletica leggera in attività scolare, alla danza, jeet kune do, all'arrampicata su roccia ed all'alpinismo, senza farmi mai mancare il trekking, che pratico ogni estate da quando ero giovanissima. Un solo sport però mi ha fatto innamorare: sollevare grandi pesi. Approcciai la palestra all'età di 15 anni e già rimasi affascinata da grandi uomini e grandi donne che sollevavano pesi enormi. Ho provato a sollevare pesi, facendo powerlifting, frequentando anche corsi, poi il destino nel frattempo mi portò ad Ivrea e, mentre traslocavo, passai davanti alla Blackbulls e rimasi alquanto sorpresa nel trovare una palestra specializzata in sport di forza nel bel mezzo del Canavese. Mi iscrissi e, grazie al coach Francesco Vaccarono, mi introdusse nel mondo dello strongman, abbandonando così il powerlifting».

Si aspettava questo risultato al debutto nello strongman?
«È stato davvero emozionante sentirmi parte di un gruppo di persone come quelle incontrate alla Blackbulls. Considerando che ho partecipato come novizia, sono ben felice di aver fatto così bene: l'obiettivo era quello di superare se stessi e questo l'ho raggiunto, poi anche il risultato conseguito è un qualcosa di fantastico».

Che cosa le ha dato lo strongman?
«Lo sport non forgia il carattere, lo rivela. Sollevare pesi mi permette di trasformare le emozioni in grinta, di scaricare lo stress e le energie in eccesso, di guardarmi allo specchio e vedere cambiamenti impensabili dentro e fuori. A volte entro in palestra giù di morale, ma ne esco sempre con il sorriso. Questo sport, un po' come l'alpinismo, mi ha insegnato una cosa importante: la nostra mente ed il nostro corpo possono spingersi oltre all'immaginabile. Serve ambizione, costanza, adattamento e determinazione, ma posso asserire che, se le discipline di forza estrema non sono per tutti, sono comunque utili per la salute».

Consiglia anche ad altri lo strongman?
«Consiglio a chiunque voglia approcciare questa disciplina di provare ma di essere seguiti, sin dall'inizio, da un allenatore preparato. Non mi sono mai infortunata, perché ho sempre usato la testa e fatto solo ciò di cui ero veramente sicura, ma il rischio di farsi male sul lungo periodo è alto ed è sempre più importante anche programmare gli allenamenti e soprattutto essere consapevoli nel saper gestire un percorso, oltre alle proprie capacità fisiche e mentali».

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