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Pallacanestro Trieste, sul taccuino il nome del lungo Jayce Johnson

Pallacanestro Trieste, sul taccuino il nome 


del lungo Jayce Johnson

foto da Quotidiani locali

TRIESTE. È finita la “Summer League” di Las Vegas, Michael Arcieri torna alla base raccogliendo appunti, idee, ricamando prospettive credibili per la Pallacanestro Trieste versione 2024/25. Un percorso ad incastri, come ha tenuto a precisare il general manager, in cui ogni nome papabile si abbina a complementi diversi.

Nella lunga lista di giocatori interessanti visionati in terra statunitense, spicca quello del 27enne Jayce Johnson, 212 centimetri ed una apertura di braccia da albatros; mancino abile nel gioco d’area (raggio d’azione limitato al pitturato ndr.), ideale lungo per il “pick and roll” dei “docenti” Ruzzier e Ross. Totem che ha giocato nella G-League (lega di sviluppo Nba ndr.) nei Motor City Cruise di Detroit, registrando quasi 11 punti per partita e oltre 10 rimbalzi a sera, dato rimarchevole che connota una propensione innata a catturare palloni spenti sul ferro.

Salgono le quotazioni di Justin Reyes, indiscusso protagonista dell’ultima trionfale stagione in casacca biancorossa. Cantù, prima società seriamente intenzionata a portarlo in Brianza, ha speso un extra budget per portare Tyrus McGee, ex Sassari; sembrerebbe complesso pensare ad un’ulteriore spesa per arrivare al portoricano. La questione per la conferma a Trieste è ricondotta a quel gioco di incastri di cui sopra; numero “3” o numero “4”? Jeffrey Brooks soprattutto, Lodo Deangeli e Luca Campogrande stanno riempiendo lo spot d’ala, Reyes è da capire come possa abbinarsi in maniera efficace, posto anche che sia lui, sia l’ex Venezia, non possono essere considerati uomini da minutaggi ridotti.

Poi, un’altra questione che sembra leggersi fra le righe del gm, è che la Pallacanestro Trieste parte con un “falso 5+5”, cioè un organico costruito con quella logica ma che in realtà deve intendersi come una probabile estensione al “6+6”; in questo caso ci sarebbe posto per tutto il parco italiani (Ruzzier, Candussi, Brooks, Deangeli, Bossi, Campogrande) e un americano di supporto in grado di “tamponare” qualche falla d’organico (o rafforzarla ndr.). La sensazione è che a breve si ufficializzerà il prossimo colpo in casa biancorossa, un elemento da ricondurre alla concretezza ricercata da Mike Arcieri piuttosto che alla ricerca di un “uomo copertina”. Staremo a vedere, è questione di poco.

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