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L’estate di Vittorio Nobile: l’ex Apu fa le carte alla stagione delle friulane di serie A2

L’estate di Vittorio Nobile: l’ex Apu fa le carte alla stagione delle friulane di serie A2

foto da Quotidiani locali

UDINE. Estate a tutto basket per Vittorio Nobile. Il 28enne esterno di Basiliano è in Friuli in qualità di testimonial al Mep Academy Eagles Summer Camp in corso al Bella Italia Village di Lignano e da pochi giorni è un nuovo giocatore della Sella Cento, con cui giocherà il prossimo campionato di serie A2. Insieme a “Vito”, bandiera dell’Apu in virtù di sette stagioni in bianconero, abbiamo fatto una chiacchierata a 360° sulla palla a spicchi.

Nobile, come sta andando la sua estate da testimonial?

«Molto bene, qui è veramente bello. I ragazzi hanno a disposizione belle strutture, preparatori, i giocatori della prima squadra e possono divertirsi con attività, giochi e serate con film in tema basket. La reputo un’esperienza piacevole, questo camp può crescere ulteriormente e diventare un punto fermo dell’estate».

Lei ha già avuto esperienze di questo tipo. Nel futuro la vedremo insegnare basket ai ragazzini?

«Può essere. Non ho un’idea chiara di cosa farò quando smetterò di giocare, ma ho quasi trent’anni e qualche domanda inizio a pormela. Diciamo che lavorare coi giovani è un’opzione».

Come mai testimonial del camp Eagles Cividale?

«Mi è sembrata una proposta genuina, ho potuto constatare che le cose vengono fatte in modo positivo e propositivo. Avendo un po’ d’esperienza in questo campo ho accettato volentieri di poter dare qualche consiglio pratico. È estate, periodo di relax, qui si vive una bella atmosfera».

Però lei è una bandiera dell’Apu e questa scelta ha innescato polemiche. Pensieri?

«Quando lo scorso inverno uscì la notizia della mia collaborazione con le Eagles molti mi hanno scritto dicendo che ho voltato la faccia all’Apu, è arrivato anche qualche messaggio piuttosto brutto. Il camp però è una cosa estiva, non c’entra niente con la mia attività di giocatore. Si è creata una polemica del tutto superflua».

A proposito di Apu. Cosa pensa del mercato bianconero?

«È di livello, in primis per l’arrivo di Hickey, che sarà anche un po’ accentratore ma è un signor giocatore. Attacca il ferro e crea per tutti, una cosa che forse mancava, Udine ha fatto bingo. Xavier Johnson lo conosciamo bene, è uno che gioca per la squadra, non pretende di avere sempre la palla. Sono arrivati altri giocatori importanti, ci sono state tante conferme sia fra i giocatori, sia nello staff tecnico: vedo un’Apu rinforzata».

Del mercato di Cividale cosa dice?

«Hanno costruito una squadra solida, c’è il roster per fare un altro bel campionato. Ogni anno riescono a fare qualcosa in più di quello che gli viene accreditato sulla carta: merito di un gruppo di giocatori legatissimi fra loro e di un bellissimo rapporto col pubblico».

Cosa l’ha spinta ad accettare l’offerta di Cento?

«Ho sentito una bella energia, hanno un progetto interessante e vogliono fare meglio dell’anno scorso, evitando i rischiosi play-out. Mussini e Zilli mi hanno parlato benissimo della città e del pubblico, in più mi sono avvicinato a casa, quindi ho accettato senza pensarci troppo. A Cento c’è tutto per fare un buon torneo di A2: ho già parlato al telefono con il coach e con il preparatore atletico, mi hanno fatto una buona impressione».

Lascia Rieti, dove al suo posto è arrivato l’ex capitano dell’Apu Monaldi.

«Sono contento per Diego, con cui ho un bel rapporto. Quando ha firmato gli ho fatto i complimenti, arriva in un posto dove ci sono un ottimo coach come Rossi, che conosce bene per averci lavorato a Scafati, una società ambiziosa e un presidente competente, che mi dicono stia meglio rispetto a un mese fa, e non può che farmi piacere».

Come giudica la prossima A2?

«Tostissima! Vedo un sacco di squadre attrezzate per la lotta al vertice: Brindisi e Pesaro scese dalla serie A, ma anche Udine, Cantù, Verona, Milano con Gentile, Orzinuovi, Forlì. sarà un gran campionato e non è facile indicare una favorita, perché non c’è una Trapani, nettamente superiore alle altre».

Quali sono i suoi obiettivi stagionali?

«Personalmente vorrei tornare dov’ero prima dell’infortunio. Ora la caviglia è a posto, ma quando sono rientrato era la fase clou del campionato e non ho avuto tempo per tornare al top della forma. Mi sento tranquillo e sicuro di me stesso: non che solitamente non lo sia, ma un infortunio che ti fa stare fuori per mesi inevitabilmente condiziona. Come squadra mi piacerebbe fare i play-off, che sono sempre un motivo d’orgoglio e regalano adrenalina».

Prima di salutarci, ci dice quali sono i giocatori più forti con cui ha giocato in carriera?

«A talento puro Allan Ray, con Okoye formava una coppia super. Come rendimento dico Trevor Lacey, come potenza fisica Brandon Walters».

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