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«Disparità di trattamento in Asugi»: la protesta dei dirigenti medici triestini

TRIESTE Una disparità di trattamento economico, ritenuta ingiusta, all’interno dell’Asugi tra area giuliana e area isontina: è la motivazione che ha spinto oltre 280 dirigenti medici, fra cui alcuni direttori di struttura complessa, a sottoscrivere una lettera per chiedere delucidazioni alla direzione.

La diversità nelle retribuzioni

La diversità nelle retribuzioni riguarda la “performance organizzativo-collettiva”, ovvero gli obiettivi raggiunti nel 2023 dalla Dirigenza medica. All’area giuliana (ospedali di Cattinara e Maggiore) è stata attribuita una retribuzione che va da 700 a 800 euro lordi, a quella isontina (ospedali di Monfalcone e Gorizia) una retribuzione fino a oltre cinquemila euro lordi, sette volte superiore. Nella lettera i sanitari affermano che la disparità ha provocato «estremo sconcerto e rammarico» e chiedono che «il divario di trattamento economico» venga «definitivamente colmato e corretto». Anche in considerazione del fatto che le due aree appartengono alla stessa Azienda sanitaria e che gli «Ospedali di II livello di Cattinara e Maggiore, gestiscono urgenze, emergenze e casi clinici ad alta complessità e ad elevata intensità di cura propri di un centro Hub».

La replica di Poggiana

La replica è arrivata con una lettera del direttore generale Antonio Poggiana inviata a tutti i firmatari della richiesta di delucidazioni. Precisa che nel 2023 l’Asugi ha deciso di investire su progetti strategici «per abbattere il più possibile i tempi di attesa» con «un significativo impegno orario, che ha comportato una retribuzione di risultato più elevata, rispetto al valore medio, per i professionisti». Per Poggiana «la differenza di quota media individuale della retribuzione di risultato collettiva tra i dirigenti medici di area giuliana e area isontina deriva sostanzialmente dall’utilizzo, nell’esercizio 2023, dei residui degli esercizi precedenti che hanno incrementato in maniera cospicua il fondo di risultato». Si parla di 1.650.903 euro per l’area giuliana e 1.985.417 per l’Isontino.

«I residui – continua Poggiana – sono stati quasi interamente destinati, per l’area giuliana, al finanziamento delle progettualità per la riduzione delle liste di attesa (1.580.526 euro) per l’attività svolta nei primi sette mesi del 2023, determinando una quota media pari a circa 4.200 euro». «Per l’area isontina – puntualizza il direttore –, in sede di accordo, i residui sono stati invece destinati per una parte, 536.433 euro, per la riduzione delle liste, mentre la quota di residui ancora disponibile è stata destinata alla retribuzione di risultato collettiva».

Questa scelta «ha determinato la differenza della quota media distribuita ai dirigenti medici». In sintesi, secondo Poggiana «i valori medi della retribuzione di risultato erogata per area territoriale devono essere rilevati considerando anche le quote per i progetti per la riduzione delle liste». Risulta pertanto «non coerente il confronto tra la quota della collettiva di area giuliana con la collettiva di area isontina» e «peraltro, riportando al medesimo importo la quota di residui destinati alle liste di attesa tra le due aree (536.433 euro), la quota complessiva di risorse per la retribuzione di risultato collettiva 2023 per le due aree tende al medesimo valore».

Poggiana aggiunge che «la Direzione è fermamente intenzionata a realizzare l’obiettivo di una corretta perequazione del trattamento economico» dei dirigenti medici «evitando divari di sorta» e che Asugi rideterminerà «i fondi contrattuali 2024 anche della Dirigenza dell’Area Sanità, utilizzando la quota di perequazione assegnata dalla Regione».

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