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A Monfalcone niente alghe nel canale Est Ovest grazie alle bolle d’aria, sollievo per i diportisti

MONFALCONE Le temperature in questo mese di luglio hanno raggiunto i 38 gradi, ma non hanno innescato episodi di fioritura di alghe nel canale Est Ovest, dov’è insediato il polo produttivo della nautica da diporto con le sue 24 aziende e 700 occupati e lungo il quale sono ormeggiate oltre 3 mila imbarcazioni.

A mettere un freno al fenomeno che si era presentato tra il 2011 e il 2016, creando disagi e preoccupazioni ai marina e alle aziende, ci sta pensando, in modo efficace, il sistema di insufflazione d’aria installato dal Consorzio di bonifica della Venezia Giulia sul fondo dell’intero canale, di cui è proprietario e gestore. «Ci siamo mossi in seguito alle analisi, allo studio e alle sperimentazioni effettuati ormai quasi una decina d’anni fa assieme all’Ogs», ricorda il presidente del Cbvg, Enzo Lorenzon. Dal lavoro con Ogs-Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste, risultò che per evitare il fenomeno di eutrofizzazione algale era necessario non ripulire il fondale, ma installare un sistema che soffiasse ossigeno nell’acqua profonda, provocando un’areazione attraverso diffusori di bolle ormeggiati alle profondità interessate dall’anossia e dalla stagnazione.

La prima sperimentazione

Nel 2015 la prima sperimentazione della soluzione diede discreti risultati, calmierando la formazione delle fioriture algali, non tossiche, comunque, che negli anni precedenti avevano invaso il canale, trasformandolo in una sorta di stagno maleodorante. Tanto da spingere al tempo i marina affacciati sul canale a chiedere degli interventi urgenti al Comune, all’allora Consorzio di sviluppo industriale del Monfalconese e Consorzio di bonifica della pianura isontina.

Visto l’esito dell’intervento, il Cbvg ha provveduto nel tempo a potenziare l’impianto di compressione dell’aria, che si trova nella zona dell’Ocean Marine 2, cioé l’ex Nautec, verso la testata del canale, come spiega il presidente Lorenzon. È stata ampliata anche la tubazione di compressione e areazione sul fondo del canale artificiale, realizzato nell’ambito della bonifica della palude, malarica, avviata negli anni ’30 dello scorso secolo. Tutte le operazioni sono state realizzate dall’impresa specializzata Ecomar di Monfalcone, cui il Cbvg è tornato a rivolgersi ora per effettuare la manutenzione della tubazione subacquea con la sistemazione dei zavorramenti e le riparazioni di sezioni di tubo e degli ugelli che ne hanno la necessità. L’intervento vale meno 7.500 euro complessivi, con l’Iva quindi inclusa, ma garantirà il perfetto funzionamento di un sistema che il Consorzio di bonifica riattiva ogni anno prima dell’arrivo del caldo.

Come funziona

«L’impianto di insufflazione viene messo in funzione nella tarda primavera – conferma il presidente del Consorzio Lorenzon – e rimane attivo fino a ottobre, indicativamente. La manutenzione costa un po’ e ci sono poi le spese di gestione, di fatto legate al consumo di energia elettrica, ma penso che agli insediati interessi aver visto risolto il problema». Le cui cause erano del tutto naturali e legate, secondo lo studio di Ogs, più che alla temperatura al movimento o meno delle acque. La circolazione nel canale Est Ovest era legata alle acque di raffreddamento scaricate dalla centrale termoelettrica quando i suoi gruppi a olio combustibile e a carbone erano in attività, come non avviene più e ormai da un paio d’anni nemmeno per quelli alimentati a carbone, in attesa della costruzione della nuova centrale a gas. —

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