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Chiuso il caso del 75enne che ha sparato sugli studenti

Si chiude il caso dalle tinte nerissime, che ha destato clamore tra i residenti di via Savonarola.

Sono formalmente decadute le accuse di esplosione pericolosa, lesioni personali e omessa custodia di armi nei confronti di un residente di via Cristofori che la notte di giovedì 18 luglio ha sparato un colpo di fucile contro degli studenti.

Una vicenda che si è conclusa con un epilogo drammatico quando il tiratore, un 75enne padovano, si è tolto la vita la mattina di sabato dopo essere stato identificato come responsabile della fucilata e denunciato dai carabinieri.

Il 22 luglio il pm Benedetto Roberti ha chiuso il fascicolo in conseguenza al decesso del 75enne.

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La sparatoria

I fatti riportano alla notte di giovedì 18, quando sulla terrazza di un palazzo storico di via Savonarola una ventina di ragazzi tra i 21 e 26 anni festeggiano quattro lauree. L’incontro si sarebbe protratto fino notte inoltrata, secondo alcuni residenti, con momenti particolarmente chiassosi.

Tuttavia nessuno si lamenta con gli studenti, che assicurano di non aver ecceduto con gli schiamazzi. Improvvisamente però, sentono un colpo fortissimo: «Ci hanno sparato contro», ricostruiscono terrorizzati gli studenti vedendo il sangue in terra, alcuni di loro feriti, e sul muro tanti piccoli fori.

Si tratta di pallettoni da tiro al piccione, non letali per l’uomo dalla distanza, ma tutt’altro che innocui. Gli studenti, spaventati e feriti, chiamano i carabinieri e il 118: in quattro si devono far medicare e alcuni anche estrarre i pallettoni da sottopelle in pronto soccorso.

I carabinieri del Nucleo Radiomobile si precipitano sul posto e in poche ore riescono a individuare il luogo dello sparo, incrociando i dati dei titolari di porto d’armi con i residenti della zona, e arrivano il responsabile. Viene identificato un 75enne, regolare detentore di armi da fuoco.

L’ammissione

«Sono stato io», ha subito confessato ai militari dell’Arma, sostenendo di avere agito in quel modo perché irritato dagli schiamazzi.

Si scopre che l’uomo ha sparato dal balcone di casa, a 40 metri dall’appartamento degli studenti. Proprio sul balcone viene trovato il fucile con alcun cartucce esplose: l’arma – regolarmente denunciata e detenuta – viene sequestrata e lui denunciato a piede libero per esplosione pericolosa, lesioni personali e omessa custodia di armi.

Sulla vicenda la procura ha aperto un fascicolo. I vicini di casa del pensionato non hanno evidenziato situazioni di disagio pregresse, bisticci o liti di condominio; alcuni di questi non avevano nemmeno sentito gli spari nella notte, così come nessuno era a conoscenza del fatto che il 75enne detenesse un fucile in casa.

Profondo turbamento nel quartiere per quanto accaduto: per lo sparo contro i ragazzi che avrebbe potuto avere conseguenze ben più devastanti e per il tragico epilogo di ieri mattina.

L’epilogo

Sono le 11.47 di sabato 20 luglio quando un tonfo interrompe la quotidianità in via Cristofori. Segue un grido di donna, un «aiuto» che arriva da un appartamento all’ultimo piano di un condominio della strada del centro.

È la voce della moglie, ha appena scoperto il corpo senza vita del marito nel cortile interno della palazzina.

Pochi minuti dopo, all’arrivo del Suem 118, la donna scende in strada a braccia aperte: «Mio marito si è gettato dal balcone», grida sotto choc. Il personale sanitario, nonostante il tempestivo intervento, non può fare altro che constatare il decesso.

Sul posto arrivano anche le voltanti della Questura, la Squadra Mobile e la polizia Scientifica. Il pensionato, che di lì a poco sarebbe dovuto uscire a pranzo con la moglie e la figlia, lascia un biglietto d’addio in cui spiega i motivi del gesto. Il timore espresso nelle poche righe scritte prima del suicidio è quello di sentirsi criminalizzato per quanto accaduto un paio di notti prima.

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