World News

La velista triestina Jana Germani debutta alle Olimpiadi tra libri, kite e Top Gun: «Felice di essere libera. L’Oceano? Lo sfiderò»

La velista triestina Jana Germani debutta alle Olimpiadi tra libri, kite e Top Gun: «Felice di essere libera. L’Oceano? Lo sfiderò»

La 25enne gareggerà nella classe 49erFX assieme a Giorgia Bertuzzi. Una prima assoluta a cinque cerchi sulle orme di Bogatec e Clapcich

TRIESTE. Lei è Alice nel mare delle meraviglie. Porta l’azzurro cielo d’estate negli occhi, e l’oro klimtiano nei capelli.

Jana Germani è il prototipo sportivo del personaggio Disney nato dalla lisergica penna di Lewis Carrol. È tosta. È dolce. È autentica.

Poco prima di scoprirne vizi e virtù sorseggiando una spremuta d’arancia con ghiaccio, incontriamo la velista di Servola mentre si accinge ad acquistare un romanzo del ginevrino Joël Dicker. Un’accanita lettrice, Jana. Ma, infondo in fondo, anche una sognatrice... come Alice.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14497312]]

Germani, lei parteciperà per la prima volta alle Olimpiadi. Prevale l’ansia da prestazione o la gioia di esserci?

«Qualche giorno fa l’allenatore mi ha chiesto se fossi emozionata: ho risposto di no. Negli anni mi sono abituata a Mondiali ed Europei. Quindi sono piuttosto serena».

Chi verrà in Francia a supportarla?

«Ci saranno mamma Jessica e papà Karim. Sicuramente, non mancherà la mia migliore amica, Beatrice Cergol. Da casa mi seguiranno i miei nonni. Su tutti Edoardo: il mio fan numero uno, che si stampa tutte le classifiche e raccoglie foto e articoli di giornale».

Le spiace essere l’unica triestina a Parigi a rappresentare la vela azzurra?

«Mi spiace molto per Carolina Albano. Ha conquistato due volte il pass olimpico e per due volte l’occasione è sfumata. Ma non è l’unica atleta a non aver avuto fortuna. Penso alla pallanuotista Lucrezia Cergol. Avrebbe meritato la convocazione nel Setterosa: mi spiace davvero tanto, anche per lei. Ma sono sicura che arriverà la loro occasione».

La triestina Francesca Clapcich è divenuta un simbolo internazionale della vela femminile. C’è qualcosa che invidia a Frankie?

«Il coraggio enorme che ha nell’affrontare l’Oceano. Ogni tanto ci penso. Da sola io non ci andrei. In un team forse sì. Solamente mare, sole, vento, pioggia. Tanto di cappello a Francesca».

Larissa Nevierov con tre Olimpiadi è la velista triestina con più presenze ai Giochi. Lei a quante edizioni conta di arrivare?

«Mi piacerebbe in futuro gareggiare ai Giochi in qualche altro bel posto. Facciamo però un passo alla volta».

Lei appartiene alla comunità slovena di Trieste. Arianna Bogatec è stata la prima velista triestina ai Giochi e l’unica zamejka, sino ad ora. Sente un po’ di senso di responsabilità a rappresentare anche la minoranza?

«È un onore per me essere triestina e far parte della minoranza. Spero di poter essere un esempio anche per gli altri velisti e sportivi di queste terre».

Ha conseguito il diploma di maturità all’istituto tecnico Nautico, indirizzo capitani. Non può proprio fare a meno del mare?

«Dipende. In vacanza dico di no alla barca a vela perché lo faccio sempre. Certo, non sono una che sta ferma in spiaggia. Mi piace molto fare kitesurf. Comunque non disdegno i monti, ma non amo camminare».

Non ha mai pensato di proseguire gli studi?

«Sì, ma non credo sarei riuscita a fare entrambe le cose al 100%. Ho deciso di concentrarmi sulla vela. Per l’Università c’è ancora tempo».

Che libro ha in questo momento sul comodino?

«Ho appena finito di leggere “Vincere con la mente” di Giuseppe Vercelli. Mi piace molto leggere. Alla sera prima di addormentarmi. Oppure durante i lunghi viaggi. Niente digitale però. Solo libri cartacei».

L’ultimo film che ha visto e la pellicola che le piace rivedere di più?

«Recentemente ho visto la serie di documentari intitolata Sprint. Prima delle competizioni, invece, mi guardo sempre Top Gun».

Il suo cantante o gruppo preferito?

«Ascolto un po’ di tutto. Non ho un genere preferito. Andrei a vedere un concerto di James Blunt. Mi piace anche la sua storia personale: era un soldato, ora fa il cantautore».

Se dovesse trovarsi su un’isola deserta quali sono le tre cose che porterebbe con sé?

«Crema solare perché mi ustiono sempre. Qualche attrezzo sportivo, perché non riesco a stare mai ferma. E.. una settimana enigmistica».

[[ge:gnn:ilpiccolo:14497313]]

Il luogo più bello che ha visitato sino ad ora e quello che vorrebbe visitare subito dopo i Giochi?

«Nuova Zelanda e Brasile mi sono piaciuti tantissimo. Il prossimo viaggio? Vietnam, Cambogia e Thailandia, per apprezzarne cultura e cibo».

A 25 anni cos’è per lei la felicità?

«Avere la libertà di fare quello sto facendo».

Quando si guarda allo specchio cosa pensa?

«Non passo tanto tempo allo specchio».

Utilizzi tre aggettivi per concludere la frase “Jana Germani è…”

«Solare, iperattiva, perseverante».

Il difetto che vorrebbe cancellare?

«A volte ho poca pazienza».

Il pregio che la rende più felice?

«Anche di fronte agli imprevisti non mi arrendo, mai».

Ha qualche fobia?

«Non mi piace incontrare… i topi. Mi è capitato due volte di trovarmeli nella camera d’albergo. Non mi fanno paura, ma non mi piacciono».

Preferisce cucinare o sedersi a tavola?

«Adoro preparare e mangiare la crostata alle albicocche. Da ordinare scelgo Sacher e tiramisù. Ma preferisco i cibi salati».

Segue qualche influencer sui social?

«Poche. Alessia Lanza e l’ex ginnasta Carlotta Ferlito».

È credente?

«No».

Se non fosse diventata una velista in che altro sport avrebbe voluto eccellere?

«Forse il nuoto. Oppure lo sci».

Segue il calcio?

«Ho visto la finale degli Europei ma non mi appassiona. E poi girano troppi soldi».

La vela è uno sport che assorbe molto. Ha mai dei dubbi su quello che sta facendo?

«Ogni tanto. Dal lato logistico non è per niente semplice. Bisogna organizzare viaggi lunghi. C’è la manutenzione della barca. È uno sport che prende tantissimo tempo e ruba altrettante energie».

Dopo la convocazione ai Giochi l’attenzione mediatica nei suoi confronti è cresciuta. Contenta o indispettita?

«È un po’ strano, non ci sono davvero abituata. Però aiutare a veicolare la conoscenza della vela è un piacere».

È superstiziosa?

«No. Il giusto. Più che superstiziosa seguo le mia routine».

Faccia un fioretto. Se dovesse tornare a Trieste dai Giochi con una medaglia, cosa sarebbe pronta a fare?

«A lanciarmi verso un fiume con il bungee jumping: in caso di medaglia lo farò».

Читайте на 123ru.net