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Dai magazzini alle case di Gorizia: amianto da rimuovere in 354 edifici cittadini

Dai magazzini alle case di Gorizia: amianto da rimuovere in 354 edifici cittadini

Una settantina all’anno le segnalazioni relative a proprietà private. Per il Comune la priorità è eliminare l’Eternit dagli spazi in via San Michele: servirà mezzo milione

GORIZIA. Bonificare, attraverso una campagna capillare, l’amianto presente in città. Attraverso una duplice strategia: agire, con ancora maggior determinazione, sulle proprietà comunali e trasmettere ai proprietari privati interessati le comunicazioni di avvio di procedimento per la rimozione dei materiali asbestosi.

Le segnalazioni

In un anno, riguardo quest’ultimo capitolo, sono una settantina le segnalazioni, di cui una sessantina (la gran parte) forniscono riscontro dichiarando la presenza della fibra-killer e la disponibilità a intervenire nei termini fissati, mentre i restanti comunicano l’avvenuta rimozione o aspettano che ad intervenire sia l’ente pubblico che, poi, si rivarrà su di loro. «Si tratta di un numero diventato ormai quasi fisiologico - spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi -. Il nostro obiettivo è di rendere sempre più puntuale questa nostra battaglia». Con la legge regionale 34/2017, peraltro, è stato formalmente istituito l’Archivio regionale amianto (Aram) volto all’aggiornamento informatizzato della mappatura da parte di tutti i soggetti interessati.

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Tale attività permette una raccolta omogenea nel territorio e consente di ottenere un aggiornamento, in tempo reale, della situazione. Nell’ultimo anno, a Gorizia, sono state 354 le coperture in cui è stato individuato l’Eternit che diventano 380 se appoggiamo la lente d’ingrandimento su Monfalcone.

La Regione

La Regione, sull’intero territorio Fvg, ha stanziato per il triennio 2024-2026 2,8 milioni: 600 mila nel 2024 e 1,1 milioni nel 2025 e 2026. «La misura è stata potenziata eliminando il limite di importo massimo concedibile, che rimane al 50% della spesa sostenuta ritenuta ammissibile», spiegano gli uffici regionali.

Dal 2017 al 2023 sono state, in tutta la regione, 3.390 le domande ammesse per un importo complessivo di quasi 3,9 milioni. Inoltre, sono oggetto di contributo gli interventi in edifici situati sul territorio, di proprietà di persone fisiche, purché siano mappati nell’Archivio Aram.

La priorità

L’ultima novità, in campo pubblico, riguarda l’opera di bonifica e sostituzione del manto di copertura in cemento-amianto del capannone sede del magazzino comunale di via San Michele 341.

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Attraverso una delibera, la Giunta comunale ha autorizzato il sindaco Ziberna a presentare alla Regione la domanda di contributo. E sono tanti soldi perché parliamo di 482.988,05 euro. Interessante la lettura della relazione tecnica dell’Azienda sanitaria attestante la pericolosità del manufatto. Va detto il complesso era stato interessato, nel luglio 2023, da un evento meteorologico straordinario con una violentissima grandinata. Successivamente (era settembre), il Comune aveva chiesto e ottenuto un sopralluogo con l’obiettivo di ricevere indicazioni relative alla gestione del rischio-amianto, riferito alle coperture dei fabbricati presenti. Il risultato? La copertura degli edifici si trova «in cattive condizioni di manutenzione e le lastre di Eternit presentano segni di deterioramento nonché sono state danneggiate dai recenti eventi atmosferici», spiegano gli esperti. L’intervento di rimozione del materiale contenente amianto e del materiale isolante contaminato può essere effettuato solo da personale abilitato mediante «preventiva pulizia del materiale sopra accumulato».

Le lastre della copertura presentano una superficie di circa 5.116,49 metri quadrati: rispettivamente, per l’edificio principale, copertura di circa 2.368,19 mq più 1.677,26 di controsoffitto; per l’edificio secondario tetto di circa 373,92 mq più altrettanti di controsoffitto; tettoia esterna copertura di circa 323,20 mq senza controsoffitto.

I due step

«In questo caso, parliamo dei magazzini comunali ma, nella medesima area, è ospitata anche la Protezione civile comunale e, per lo smaltimento dell’amianto dalla sede, ci sarà un progetto autonomo della Protezione civile regionale a cui - aggiunge Del Sordi - va il mio ringraziamento perché mai saremmo riusciti a occuparci noi di questa impellenza, visti anche i tanti cantieri di Go!2025. Non avevamo - dettaglia - né i soldi né le risorse umane per effettuare questa operazione».

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