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Austriaci, veneti, friulani: le 200 ville in Costiera non parlano più triestino

TRIESTE Più della metà delle circa 200 ville che si affacciano sulla Costiera non è più nelle mani di triestini. Gli investimenti privati – tra acquisizioni di immobili, ristrutturazioni, ampliamenti e nuove costruzioni – piovuti lì negli ultimi quattro anni (Portopiccolo escluso) sfiorano i 90 milioni di euro. Tra i nuovi proprietari ci sono prevalentemente austriaci e tedeschi. In molti casi si tratta di seconde case utilizzate nei fine settimana e per le vacanze.

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Design e sfizi dei ricchi

Vecchie ville trasformate in dimore che strizzano l’occhio al design, recupero di dettagli di lusso affidati a professionisti chiamati anche da fuori città, piscine a sfioro da capogiro, giardini con piante di pregio e con tanto di agronomo di grido a dosare fertilizzante e grado di potatura.

E poi ci sono le curiosità, gli sfizi dei ricchi, che non sempre vanno a braccetto con il buon gusto. Come il bagno da oltre 180 mila euro che una famiglia ungherese si è fatta realizzare con marmi neri, ricercatissimi, rubinetteria con rifiniture in oro, vasca in smalto nero, sauna, doccia emozionale. O la serra da 20 mila euro che la moglie di un imprenditore lombardo si è fatta mettere a punto per le sua rara collezione di orchidee. E poi pavimenti con lo stemma di famiglia incastonato in ogni stanza, campi da squash, palestre super attrezzate, il garage riscaldato per la collezione da sei auto d’epoca e altri vezzi.

I nuovi residenti

Ma chi sono i nuovi abitanti della Costiera, attratti anche dall’estrema riservatezza garantita da quelle ville? «In quella zona, negli ultimi dieci anni si è registrato un radicale ricambio della popolazione – conferma il presidente regionale di Fiaip, Stefano Nursi – con i residenti storici che hanno visto via via cambiare i vicini di casa, che in un caso su due non sono più italiani. Un cambiamento, una tendenza dettata anche dallo sviluppo turistico del territorio, ma che comunque nell’ultimo anno ha evidenziato un minor dinamismo».

Gli acquirenti di quelle residenze «in sette casi su dieci – specifica l’agente immobiliare Giorgio Calcara – sono investitori austriaci o tedeschi, in due veneti o friulani e in altri casi ungheresi, cechi e talvolta sloveni».

Trasloco in elicottero

Solo in due casi negli ultimi anni a rilevare ville di elevato valore a picco sul mare sono stati dei triestini, due noti imprenditori. «Anche la ristrutturazione in quella zona costa il 20-25% in più – fa notare Calcara – per le difficoltà di raggiungere alcuni immobili. Basti pensare che un mio cliente è ricorso a un servizio via elicottero per traslocare nella sua nuova villa il pianoforte e alcuni arredi».

Valutazioni milionarie

«Una residenza lì – spiega il presidente di Fimaa Andrea Oliva – seppure di ridotte dimensioni, se ha la possibilità di essere raggiunta in macchina (in alcuni casi agli immobili in Costiera è possibile accedere solo attraverso delle scalinate) e ha l’accesso diretto al mare parte comunque da una valutazione che supera il milione di euro». Ma valutando le richieste di mercato per gli immobili sui laghi in Austria, «con quotazioni al metro quadrato che superano i 20 mila euro – aggiunge Oliva – è comprensibile il motivo che spinge gli austriaci a investire sulla nostra costiera, con un mare bellissimo e una città stupenda».

Richieste esagerate

Consci dell’interesse e della disponibilità degli stranieri «in alcuni casi i triestini che hanno una villa da vendere in costiera avanzano richieste esagerate – constata il presidente provinciale di Fiaip, Filippo Avanzini – ma gli investitori stranieri che arrivano a Trieste con buona disponibilità sono ben informati, si fanno affiancare da professionisti locali per una puntuale stima dell’immobile».

Attenzione al paesaggio

Alcune delle residenze sono state sottoposte a sapienti restauri, che le hanno rese dei veri gioielli, valorizzate da collezioni di quadri anche di elevato valore o da arredi scelti con estremo gusto. Gli imprenditori austriaci, con il passaparola, si affidano a una ristretta cerchia di professionisti locali e a una serie di imprese di costruzioni triestine e friulane. L’architetto Tazio Di Pretoro, che con lo studio Metroarea ha curato diversi interventi in costiera per austriaci, evidenzia la «loro attenzione a non deturpare il paesaggio, la natura, a interventi con rifiniture di pregio: sono innamorati del nostro mare e della vista mozzafiato».

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