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Più di 150 chili di esplosivo in microcariche dentro la roccia: esplosa la frana che bloccava il passo Monte Croce Carnico

Più di 150 chili di esplosivo in microcariche dentro la roccia: esplosa la frana che bloccava il passo Monte Croce Carnico

Lo sperone roccioso di circa 500 metri cubi risultava staccato, dalla frana dello scorso 2 dicembre, dal versante della montagna da una frattura verticale di 50-70 centimetri

PALUZZA. Il suono della sirena, poi l’esplosione con 150 chili di microcariche. Anas ha eseguito la prima demolizione degli ammassi di roccia instabile lungo la statale 52 bis “Carnica” al Passo di Monte Croce Carnico a Paluzza, in provincia di Udine.

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Lo sperone roccioso di circa 500 metri cubi risultava staccato, dalla frana dello scorso 2 dicembre, dal versante della montagna da una frattura verticale di 50-70 centimetri; è stato abbattuto con l’utilizzo di 150 chilogrammi di esplosivo suddiviso in microcariche ripartite in oltre cinquanta fori di lunghezza di circa 5 metri e mezzo. L’abbattimento di questo sperone comporterà la caduta di altri 200-300 metri cubi di versante roccioso ad esso collegati per un totale di circa 800 metri cubi di roccia demolita.

«L’ammasso roccioso è rimasto pericolante dopo la caduta della frana e va rimosso con un’esplosione controllata – ha spiegato l’assessore regionale a Infrastrutture e territorio Cristina Amirante –, che sarà preceduta dalla chiusura di tutta l’area circostante lo scoppio con l’ausilio delle forze dell’ordine, in particolare carabinieri e Corpo forestale regionale e del personale dell’impresa esecutrice dei lavori, oltre che dell’Anas».

Anas ha avviato a maggio la prima fase dei lavori che ha consentito, tramite l’impiego costante di circa 10 persone tra personale tecnico specializzato e maestranze, di realizzare le vie di accesso alla parte rocciosa e il consolidamento con chiodi e funi della parte del versante adiacente alla zona interessata dalla frana oltre all’installazione delle microcariche di esplosivo.


Completate le demolizioni, sarà avviata l’installazione delle barriere paramassi necessarie a consentire l’inizio dei lavori di ripristino della strada, gravemente danneggiata dalla frana, in condizioni di piena sicurezza con l’obbiettivo di riaprire al traffico la statale 52 bis entro fine anno. L’intervento è cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Già dal mattino tutta l’area è stata interdetta con il sorvolo dei droni che hanno verificato l’assenza di persone nella zona circostante lo sparo. Nel breve termine si procederà con ulteriori abbattimenti di minore entità per i massi instabili ancora presenti.

«Dopo l’abbattimento di domani – ha spiegato ancora l’assessore – si procederà con successive volate di minore entità e con l’ausilio di mezzi meccanici per la profilatura del versante e la rimozione di massi instabili ancora presenti, oltre alla successiva rimozione del materiale franato».

Amirate ha aggiunto che «la volata di martedì costituisce un momento importante dei lavori di ripristino della viabilità della Strada statale 52bis dopo la frana del 2 dicembre dell’anno scorso; da maggio stiamo lavorando alla messa in sicurezza e dopo questo intervento proseguiremo con i successivi lavori per l’installazione di nuove barriere paramassi e il ripristino delle opere e della sede stradale danneggiate dallo smottamento».

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