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Francia, la sinistra ha trovato l’accordo sul nome da proporre come prima ministra

Francia, la sinistra ha trovato l’accordo sul nome da proporre come prima ministra

La sinistra ha trovato un accordo sul nome da proporre come prima ministra in Francia. A due settimane dalla vittoria elettorale nelle urne anticipate e dopo giorni di trattative, il Nuovo Fronte Popolare ha trovato l’intesa sul nome di Lucie Castets. Una mossa che arriva meno di un’ora prima dell’intervento di Emmanuel Macron in televisione: […]

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La sinistra ha trovato un accordo sul nome da proporre come prima ministra in Francia. A due settimane dalla vittoria elettorale nelle urne anticipate e dopo giorni di trattative, il Nuovo Fronte Popolare ha trovato l’intesa sul nome di Lucie Castets. Una mossa che arriva meno di un’ora prima dell’intervento di Emmanuel Macron in televisione: il presidente della Repubblica non aveva ancora parlato dopo il voto e ha scelto di farlo a tre giorni dall’inaugurazione delle Olimpiadi.

Castets è fondatrice e portavoce del collettivo Nos Services Publics. Come si legge nella nota firmata dai partiti, è direttrice delle finanze del comune di Parigi e “forza trainante nelle battaglie per la difesa e la promozione dei servizi pubblici”. È stata molto visibile anche durante la mobilitazione contro la riforma delle pensioni imposta da Macron. Castets è una “alta funzionaria che ha lavorato contro la frode fiscale e il crimine finanziario, e il suo background è nel settore del volontariato”, spiegano le forze politiche. Il Nuovo Fronte Popolare si è quindi rivolto ai propri sostenitori: “Invitiamo la nostra gente a partecipare con le proprie azioni alla realizzazione del programma per soddisfare le aspirazioni a una vita dignitosa e per rispondere alla crisi ambientale”. Castets è sostenuta dalla coalizione de la France Insoumise, i Socialisti, il Partito comunista e gli Ecologisti. Tra i primi a parlare c’è stato il leader degli Insoumis Jean-Luc Mélenchon, uno dei nomi considerati più divisivi nelle ultime settimane e più volte evocato proprio come primo ministro: “Il presidente della Repubblica”, ha detto, “ora deve smettere di procrastinare”. “Deve nominare Castets e rispettare le regole della democrazia. Il Paese è impaziente di vedere applicata la sua decisione”.

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