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Bussano alla porta cercando ospitalità ma i residenti chiamano il 112: otto scout scambiate per ladre

MOSSA. Come nella trasmissione Pechino Express bussavano alle porte delle case in cerca di ospitalità, ma vedendole girovagare per il paese in modo insolito - agli occhi di qualcuno addirittura sospetto - sono state scambiate per delle piccole ladre e così è scattata la telefonata al Nue112: «Ci sono delle zingare che vanno in giro per Mossa. Venite subito».

In pochi minuti sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri e, a quel punto, l’equivoco è stato chiarito. Non si trattava di ladre, erano soltanto otto ragazzine tra gli 11 e i 17 anni di nazionalità belga che partecipavano a un campo scout itinerante e che avrebbero dovuto trovare autonomamente un tetto sotto cui passare la notte, per poi ripartire questa mattina verso la stazione ferroviaria di Gorizia e prendere un treno. Dal momento che si trattava di minorenni, è stato chiesto l’intervento di una loro responsabile e sul posto è arrivato anche il sindaco Emanuela Russian.

Tutto è successo a metà pomeriggio e per quanto l’attività sia senza dubbio formativa, a contribuire all’equivoco è stato il fatto che le ragazze non indossassero la tradizionale divisa da scout.

Come segno distintivo avevano solamente il fazzoletto al collo. La loro responsabile ha poi spiegato che le divise erano ancora bagnate a causa della pioggia presa nei giorni scorsi. Sotto questo punto di vista, quest’anno, il campo scout belga non è stato particolarmente fortunato.

Le disavventure sono state varie. Quella di ieri è stata soltanto l’ultima. Nel fine settimana le ragazze ospiti nel parco di villa Deciani a Montegnacco si sono viste sradicare dal forte vento le tende che avevano montato nella tenuta. Il maltempo aveva danneggiato anche il tetto della villa e loro erano state poi accolte e ristorate nelle cantine.

Secondo il programma del campo scout, il gruppo deve seguire a piedi un percorso prestabilito con delle tappe giornaliere che vengono comunicate alle ragazze tappa dopo tappa, esattamente come succede ai concorrenti della trasmissione televisiva presentata da Costantino della Gherardesca, trasmissione televisiva che, poi, altro non è che un adattamento del format belga-olandese Peking Express, probabilmente a sua volta ispirato alle attività degli scout del Nord Europa.

Se da un lato la chiamata al numero unico dell’emergenza 112 può fare sorridere, dall’altra spinge a una riflessione e testimonia di come la popolazione sia ormai attenta e sempre più sensibile agli appelli lanciati delle forze dell’ordine che chiedono di segnalare ogni comportamento sospetto, in modo da poter intervenire in via preventiva e non a reato avvenuto. Il concetto è: meglio un falso allarme, che un allarme non segnalato.

Appurato che non si trattava di ladre e che le ragazze dovevano in qualche modo trovare un posto dove trascorrere la notte, fosse anche il pavimento di una palestra o di una chiesa, il sindaco Russian ha deciso di ospitare l’intero gruppo a casa sua. «Dovranno adattarsi ma è molto più semplice che aprire il centro civico», ha spiegato il primo cittadino alla responsabile, ricevendo in cambio otto sorrisi di gratitudine oltre al grazie di tutte le ragazze che così, almeno ieri, non hanno più dovuto suonare alla porta di estranei per chiedere la loro ospitalità.

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