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Tra gli aggressori al giornalista Joly c’è anche il canavesano Igor Bosonin

Tra gli aggressori al giornalista Joly c’è anche il canavesano Igor Bosonin

In lista con la Lega alle amministrative del 2023 a Ivrea. Sei anni fa candidato sindaco a Ivrea per CasaPound. Ancora candidato sindaco, alle amministrative a Vialfrè del giugno scorso, nella lista Squadra Canavese voluta dalla Lega

IVREA. C’è un canavesano tra i 4 uomini identificati e denunciati per l’aggressione a Andrea Joly, 28enne giornalista de La Stampa che sabato stava documentando con foto e video un raduno di militanti di CasaPound.

È Igor Bosonin, 46 anni, uomo di punta della Lega a Ivrea, città in cui fu anche candidato a sindaco nel 2018 per CasaPound e nel 2023 candidato al consiglio comunale per la Lega. Secondo gli investigatori è l’uomo che assesta un calcio al cronista quando è a terra. Circostanza che lui nega, nonostante le immagini: «Sono intervenuto per placare gli animi e non per colpire il ragazzo». Dalla Digos fanno sapere che i quattro militanti di CasaPound hanno precedenti specifici «a seconda dei casi, per lesioni, violenza privata, danneggiamento». Dalle immagini gli investigatori sono risaliti all’identità di due torinesi Euclide Rigato, 45 anni, Maurizio Galiano, 53 anni detto “Maurizione”. Il quarto è Marco Berra, 35enne di Cuneo.

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Carlo Ambra, che ha coordinato le indagini, ha visionato i tre video disponibili: il primo ripreso da una telecamera pubblica, gli altri due registrati con i cellulari dai residenti in via Cellini ed in cui si sentono le voci di due donne che urlano: «Lasciatelo stare, lasciatelo stare». Ieri mattina, martedì 23, gli investigatori, hanno eseguito le perquisizioni domiciliari sequestrando i vestiti che gli indagati, indossavano sabato sera.

Nelle loro abitazioni - riferiscono fonti investigative - non sarebbero stati rinvenuti cimeli di stampo neofascista come nulla di rilevante è stato trovato all’Asso di bastoni. Euclide Rigato, 45 anni, tassista, vive a Beinasco. È stato consigliere a Varisella ed è conosciuto come attivista nei comitati antispaccio collegati a CasaPound. Rigato, secondo l’accusa, avrebbe stretto il braccio intorno al collo del cronista della Stampa. “Maurizione” Galiano è tecnico ferroviere ed il suo soprannome è stato dato in virtù di un fisico possente. Pochi attimi prima dell’aggressione ha postato una immagine al bancone dell’Asso di bastoni abbracciato a Bosonin. Rigato, Galiano e Bosonin, sono difesi dall’avvocato Luigi Vatta e sono accusati insieme a Berra (assistito da Giulio Magliano) di violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi e dal fatto di aver agito in molti contro uno. Marco Berra, che dai video pare quello che si accanisce con maggior intensità sul giornalista, si è presentato come candidato di CasaPound nella sua città, Cuneo, incassando una sola preferenza.

Intanto Casapound difende i suoi militanti e definisce «le perquisizioni nelle loro abitazioni e della sede dell'Asso di Bastoni, uno spreco di soldi pubblici». In una nota si legge «Siamo al fianco degli indagati e siamo pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti. Non sappiamo nemmeno se esista un referto e di quanti giorni di prognosi stiamo parlando, ma considerato che già il giorno dopo la vicenda il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste in ogni dove, è piuttosto evidente che un litigio nato da una provocazione sia stato ingigantito e strumentalizzato».

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