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Inchiesta corruzione, Brugnaro in consiglio il 2 agosto. FdI: «Rimpiazzare i vertici indagati»

Inchiesta corruzione, Brugnaro in consiglio il 2 agosto. FdI: «Rimpiazzare i vertici indagati»

foto da Quotidiani locali

Prima le richieste di chiarimenti in tempi brevi. Ora le prime interrogazioni sui vertici delle società partecipate del Comune (Avm, Casinò e Insula) e sugli uomini chiave dell’amministrazione (Ceron e Donadini) finiti sotto indagine con accuse pesanti.

E il pressing, riuscito, per far parlare il sindaco in consiglio comunale prima della pausa estiva. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, si fa più stretto l’accerchiamento nei confronti del sindaco Luigi Brugnaro.

Da un lato le opposizioni, compatte, hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Un atto dovuto, la tesi della minoranza, dopo gli arresti e le iscrizioni nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione a carico anche dello stesso sindaco.

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La scelta di quest’ultimo di tenersi alla larga dall’arena del consiglio nella seduta della settimana scorsa, a due giorni dallo scoppio del terremoto giudiziario, è stata condannata dalle opposizioni, che hanno abbandonato la seduta in segno di protesta.

L’accerchiamento degli alleati

Dall’altro lato però, a farsi sempre più pressante è anche il pressing – e l’evidente imbarazzo per la vicenda – tra i banchi degli alleati di Brugnaro a Ca’Farsetti. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, nei giorni scorsi, hanno tirato per la giacchetta il sindaco, chiamato dai due alleati di governo a fornire spiegazioni in tempi brevi.

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Prima quindi della pausa estiva prevista in agosto: troppo pesante – è la tesi tra gli alleati – il danno d’immagine alla città di Venezia per le vicende sollevate dall’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Roberto Terzo e Federica Baccaglini, per poter aspettare più di un mese prima di riferire in pubblico.

E un primo risultato, in questo senso, sembra essere stato raggiunto. Brugnaro comparirà in consiglio comunale il prossimo due agosto, anziché il 9 settembre come annunciato l’indomani lo scoppio dell’inchiesta.

Consiglio e vertice

A confermarlo sono fonti interne alla maggioranza. Il 30 luglio è invece in programma un vertice interno tra partiti e liste che appoggiano l’attuale primo cittadino (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, oltre ai fucsia). Il confronto si preannuncia teso.

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All’interno della stessa lista fucsia c’è chi si domanda perché non siano state prese fin da subito le distanze dai comportamenti di Boraso.

E non è escluso che sul tavolo possano finire anche le deleghe di alcuni assessorati, in primis quelle lasciate libere dall’ormai ex assessore, attualmente detenuto nel carcere Due Palazzi di Padova.

Le deleghe sul tavolo

Che si tratti di rimpasto o di chiarimenti, ad oggi l’unica ipotesi da escludere è che si possa arrivare ad una fine anticipata dell’esperienza del Brugnaro bis.

L’obiettivo, come dichiarato anche dal senatore FdI Raffaele Speranzon, è di “rimettere in piedi la credibilità amministrativa” del Comune di Venezia. Evidentemente crollata negli ultimi giorni.

Le due interrogazioni

Ed è anche per questo che Maika Canton, capogruppo a Ca’ Farsetti del partito di Giorgia Meloni ha depositato martedì ben due interrogazioni. Destinatario è il sindaco in persona.

Nel primo dei due atti, si chiede conto dei vertici delle società partecipate finiti sotto indagine – e quindi il dg di Avm Giovanni Seno, la dg di Insula e Ive Alessandra Bolognin e il dg del Casinò, Alessandro Catarossi – e si chiede se non sia li caso di procedere alla sospensione degli incarichi.

Nella seconda interrogazione, invece, nel mirino finiscono Morris Ceron e Derek Donadini, direttore generale e vicecapo di gabinetto del sindaco. I due, come scrivono i consiglieri firmatari (Enrico Gavagnin, Silvia Peruzzo Meggetto e Francesco Zingarlini) avrebbero percepito contemporaneamente più compensi fra ambito lavorativo privato e quello pubblico.

Ipotesi revoca degli incarichi

Ipotesi che, come riconosce FdI, costituirebbe rischio di un possibile conflitto d’interessi. Da qui, di fatto, la richiesta di prese di posizione nette. A cominciare dalla revoca degli incarichi, compresi i fedelissimi del sindaco.

«Nell’attesa che le indagini della magistratura facciano il loro corso, non si può fermare l’attività amministrativa di una città, per questo abbiamo sollecitato sindaco e assessori competenti a garantire la continuità gestionale della macchina comunale», spiega Maika Canton, «quello che ci preme è che la complessa filiera amministrativa delle controllate e l’attività dell’amministrazione non si fermino ed al più presto, con deleghe o nelle modalità che il primo cittadino ritiene più opportune, queste figure vengano surrogate o sostituite per garantire la continuità operativa dei servizi alla collettività».

Se la richiesta di chiarimenti da parte di Fratelli d’Italia viene bollata come «opportunistica» oltre che tardiva da parte del consigliere di opposizione Giovanni Andrea Martini («Dove hanno vissuto in questi ultimi dieci anni? »), è tuttavia innegabile che la temperatura dello scontro a Ca’ Farsetti è destinata ad alzarsi nei prossimi giorni. In attesa di una sempre più probabile resa dei conti.

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