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“Rubare un gioco ai bimbi è un gesto da vigliacchi, ma confido in un minimo di umanità”: una madre denuncia il ladro di Pokémon. Ecco cosa è successo

La criminalità non guarda in faccia a nessuno. È risaputo. Ma si spera che, quando c’è di mezzo un bambino, almeno un briciolo di pietà possa far ritornare il ladro sui propri passi. Soprattutto se la refurtiva è un gioco per bambini. Fa notizia, infatti, la storia raccontata da una madre residente a Corciano (Perugia), il cui figlio è stata vittima di un furto. La refurtiva, infatti, sono le carte Pokémon, uno dei giochi più amati dai bambini da tantissime generazioni.

Ma anche oggetti da collezione, con un valore economico anche molto alto in alcuni casi. La denuncia è arrivata dal gruppo Facebook “Sè de Corciano se…”, dove la madre lancia un appello nella speranza di una restituzione della refurtiva che ha “un enorme valore affettivo per lui al punto che lo portava sempre con sé”. Un gesto ignobile, ai danni di un giovanissimo indifeso, ma la madre spera di riuscire a risolvere la questione, senza dover fare affidamento alle Forze dell’ordine: “Portare via un gioco a un bambino è un’azione vile ma confido in un minimo di umanità e nel lieto fine”.

Tantissime i commenti di sostegno al post, tra chi augura semplicemente buona fortuna, ma anche chi ha denunciato di aver subito lo stesso furto nello stesso locale. Ma anche tanta solidarietà da parte degli utenti: “Tre bambini appassionati di carte Pokémon nei prossimi giorni ne porteranno un po’ delle loro lasciandole per tuo figlio”, scrive qualcuno. E nel frattempo che la giustizia farà il suo corso (la madre ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri), la speranza è che il malvivente possa restituire il bottino.

L'articolo “Rubare un gioco ai bimbi è un gesto da vigliacchi, ma confido in un minimo di umanità”: una madre denuncia il ladro di Pokémon. Ecco cosa è successo proviene da Il Fatto Quotidiano.

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