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Pavone, mamma disperata lancia una raccolta fondi online per salvare la casa dei figli

Pavone Canavese

Una raccolta fondi per non perdere la casa in cui stanno crescendo i suoi figli. L’appello di E.B., residente a Pavone Canavese, si sposta sulla rete: le occorrono 100mila euro per salvare la casa in cui vivono i suoi figli, Matteo e Lorenzo. I fondi serviranno a coprire un mutuo insoluto in seguito a una difficile separazione dei genitori.

La casa è già andata all’asta tre volte, l’ultima il 16 luglio. Dopo la separazione, il padre dei ragazzi ha smesso di pagare la sua parte di mutuo, mettendo a rischio la casa in cui vivono i suoi figli, di cui uno ancora bambino. La vicenda è complessa e la mamma dei ragazzi sta cercando aiuto per riuscire a riscattare il debito contratto con la finanziaria che fa recupero crediti e che ha acquisito il mutuo dalla banca. «Avevo comprato casa con il mio ex marito e avevamo acceso insieme un mutuo, poi la nostra relazione è finita e ci siamo rivisti soltanto in tribunale per una disputa familiare. In seguito a questo avvenimento, lui ha smesso di pagare la sua parte di mutuo, mettendo a rischio il tetto sotto cui vivono i suoi figli».

I problemi sono cominciati così: «La banca, anche se io ho pagato la mia parte, non mi ha rinegoziato il mutuo. Nel frattempo la casa è stata assegnata ai miei figli, ma poi scoprii che era andata all’asta. A meno di pagare la somma completa, o dieci rate da 10.800 euro mensili, non posso far altro che chiedere aiuto e sperare di trovare qualcuno che ci dia una mano».

Per ora nulla hanno potuto associazioni e curia, quest’ultima interpellata dopo una comunicazione di Papa Francesco, a cui si era rivolta la mamma disperata. Un tassello l’ha aggiunto il sindaco di Pavone Endro Bevolo, che ha consigliato alla famiglia un avvocato di un’associazione di consumatori. «Grazie a questo legale abbiamo fatto una nuova proposta alla finanziaria, ma anche stavolta è stata rigettata. Inoltre, sono stata citata in tribunale, accusata di disturbare i potenziali acquirenti durante le visite, ma in realtà rispondo solo alle domande sulle criticità della casa, e mi è stato pure pignorato lo stipendio. Non mi capacito di come si possa infierire in una situazione simile».

Ora la raccolta fondi online: «Sono pronta a restituire qualunque somma mi verrà prestata da eventuali benefattori e, nel frattempo, per non perdere la casa in cui vivono i miei figli, uno minorenne, lancio una raccolta fondi online, sperando nella benevolenza dei canavesani». Per dare una mano alla famiglia di Pavone si può visitare la pagina “La casa di Matteo e Lorenzo” su Gofundme.

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