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Così in provincia di Treviso la crisi allunga le ferie delle aziende

Così in provincia di Treviso la crisi allunga le ferie delle aziende

foto da Quotidiani locali

Rallentamento della produzione, incertezza per l’autunno, chiusure di tre settimane, se non addirittura prolungate a quattro. Una tendenza che riguarda i settori più in sofferenza: calzaturiero, legno-arredo con qualche eccezione, metalmeccanico.

Un mese di stop

Tra i settori in maggiore fibrillazione c’è l’industria del mobile, in particolare quella vocata all’export. «Le condizioni di mercato – spiega Fiore Piovesana di Camel Group – ci consigliano di allungare la sospensione del lavoro da tre a quattro settimane, quindi per tutto il mese di agosto». La Camel opera ad Orsago. Lavora quasi esclusivamente per l’estero; le piazze più frequentate erano quelle della Russia e dell’Ucraina. «Ci salviamo con gli altri mercati, soprattutto quello americano. Intanto però, anche noi, come altre ditte del mobile abbiamo dovuto rinunciare al sabato mattina in fabbrica e, anzi, ricorriamo alla cassa integrazione per almeno un giorno alla settimana».

Allo stesso modo accade negli altri mobilifici. La grande attesa è per le elezioni negli Usa e per l’avvio della ricostruzione in Ucraina. «Ci sono dunque speranze per l’autunno ma sembrano più un auspicio che una speranza fondata su segnali dai mercati».

Cassa integrazione

Le ferie inizieranno un po’ ovunque il 5 agosto, nelle fabbriche. Prima Sole Components, di Oderzo, azienda produttrice di componenti in materiale plastico per il comparto automobilistico, dal 15 febbraio è in riduzione d’orario, per due giorni alla settimana, il lunedì e il venerdì, per 500 lavoratori. La cassa integrazione ordinaria verrà sospesa per le due settimane di ferie e riprenderà il 19 agosto. I delegati rsu dell’azienda opitergina sono in comprensibile ansia: «La situazione è tale per cui a settembre, probabilmente, la cassa verrà prolungata».

Crisi calzaturiero

«Un settore in difficoltà è il calzaturiero – sottolinea Massimo Messina, segretario generale Filctem di Treviso, la sigla della Cgil che segue tessile e chimico – e si aumenta il periodo delle ferie a causa delle difficoltà di mercato. È un comparto in cui si sta facendo utilizzo di ammortizzatori sociali, con cassa integrazione programmata e ferie da smaltire». Ferie che vengono gestite a rotazione, generalmente, non con periodi di chiusure collettive.

«Il calzaturiero ha vissuto un incremento importante post Covid, con crescite dei volumi anche del trenta per cento, non si riusciva quasi a star dietro alle richieste di mercato – sottolinea ancora Messina – da fine 2023 è iniziato un caso che ancora perdura, si sperava in una ripresa a metà di quest’anno ma ancora non si è vista».

Chi lavora e chi assume

Nelle Industrie del Gruppo Zoppas, a Vittorio Veneto, si chiuderà il 5 agosto e si riaprirà il 26 dello stesso mese. Quest’anno anche per gran parte degli impiegati, oltre che per gli operai. «Tre settimane di chiusura per ferie anche alla Luxottica di Pederobba – conferma Milena Cesca, sindacalista Cisl – Nella nostra realtà non ci sono assolutamente problemi di mercato, anzi il contrario. Questo è il tempo previsto contrattualmente per la sospensione di agosto. C’è chi desidererebbe limitare la vacanza a due sole settimane, per fare la terza in un altro periodo dell’anno, a lui più confacente. Ma è un dibattito che prosegue da anni senza soluzione di continuità». Luxottica è al momento una delle grandi aziende che assumono. E, non trovando disponibilità di manodopera, è pronta a farsi carico di portare in organico anche persone completamente da formare. Anche alla Electrolux di Susegana il lavoro sicuramente non manca (a differenza che in altri stabilimenti del gruppo), per cui i lavoratori trevigiani andranno in vacanza due settimane (la terza viene utilizzata secondo le necessità).

Il termometro

Ha dovuto far ricorso alla cassa invece la ditta Campardo Officine, ed è proprio l’utilizzo della cig a fare da indicatore generale dello stato di salute: dai dati forniti dalla Cgil di Treviso sulle ore di cassa integrazione autorizzate a maggio in provincia spicca l’aumento del 24% di quelle nell’industria, salite da 1,3 a 1,6 milioni.

E nel Trevigiano, oltre alla cassa straordinaria in Breton, Fiom registra cassa ordinaria in Berco e Stiga, alla Sole e in Fonderia Corrà. Era stata proprio la Breton, qualche settimana fa, a far accendere un campanello di allarme per il settore metalmeccanico.

Il colosso delle macchine utensili e per la lavorazione della pietra, infatti, aveva comunicato ai sindacati l’intenzione di procedere con 216 esuberi (e un centinaio di lavoratori sarebbero già usciti) sui circa 800 addetti degli stabilimenti di Castello di Godego e Vedelago, con l’apertura di una procedura di mobilità su base volontaria.

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