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Battuda, progetto per un parco agrivoltaico su 340mila metri quadri

Battuda, progetto per un parco agrivoltaico su 340mila metri quadri

foto da Quotidiani locali

/ battuda

Nell’arco di pochi anni il panorama a lato dell’autostrada Milano-Genova, nel primo tratto pavese vicino a Battuda, potrebbe cambiare radicalmente. È stato depositato un progetto, che è già stato discusso, sia pure con l’indicazione di prescrizioni, per realizzare un parco agrivoltaico dove potranno coesistere le coltivazioni e la presenza dei pannelli fotovoltaici. Progetti sempre più diffusi in provincia di Pavia, che da sola consuma il 19% dell’energia elettrica di tutta la Lombardia.

il progetto

Si tratta di un’area di 340mila metri quadri sui due lati dell’autostrada. Una zona attualmente campestre. A depositare il progetto per il cosidetto “agrivoltaico” è stata la società “Ine Battuda Srl” con sede a Roma, mentre gli elaborati tecnici sono stati predisposti dalla società d’ingegneria “Dquadro” di Borgo San Dalmazzo (Cuneo). Nel progetto l’azienda spiega che «con la realizzazione di un impianto fotovoltaico si intende contribuire a rendere la zona sempre più indipendente dal punto di vista energetico e soprattutto utilizzare una fonte energetica come quella solare completamente rinnovabile». Annualmente l’impianto potrebbe produrre quasi 30 milioni di kilowatt ora di energia elettrica. La durata prevista è di 20-25 anni, arrivando quindi ad una produzione complessiva di oltre 700 milioni di kilowatt ora di energia elettrica. «Non fare l’impianto fotovoltaico, ed ottenere la stessa produzione energetica con energia da fonti tradizionali, quindi petrolio e derivati, comporterebbe necessariamente emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti oltre l’emissione di gas serra - spiega ancora la relazione in cui l’azienda spiega perché vuole realizzare il progetto -. L’agrifotovoltaico consiste nel combinare le colture con i pannelli fotovoltaici, installati a un’altezza tale da consentire il passaggio delle macchine agricole. La sfida è quella di generare colture ed energia simultaneamente e senza conflitti».

le prescrizioni

Negli scorsi giorni si è tenuta in Provincia, a Pavia, la prima conferenza dei servizi. Ovvero la riunione burocratica dove si incontrano i proponenti del progetto, ma anche gli enti locali e gli enti di controllo o comunque interessati dalla possibile realizzazione di un impianto del genere.

Alcune richieste sono state mosse dalla società autostradale Milano-Serravalle che ha chiesto «che i filari di alberi che saranno piantati vicino all’impianto non interferiscano con l’infrastruttura dalla Milano-Genova», ma anche «che le cabine elettriche siano lontane almeno 60 metri dall’autostrada». Ha partecipato anche il Comune di Pavia, per la vicinanza, ed anche perché la corrente elettrica prodotta dal possibile parco di Battuda sarà distribuita da una cabina situata a Pavia «chiedendo che non ci siano cavidotti sospesi».

Il progetto ora è a disposizione di osservazioni pubbliche, anche da parte dei cittadini, che dovranno essere inviata alla Provincia entro il 7 agosto. Poi ci sarà un’altra conferenza dei servizi, che potrebbe dare l’autorizzazione definitiva. —

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