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Olimpiadi 2024, ecco i 34 veneti ai Giochi di Parigi

Olimpiadi 2024, ecco i 34 veneti ai Giochi di Parigi

foto da Quotidiani locali

Senza Fede, ma con grandi speranze. La New Era è alle porte, altro che Taylor Swift: bisogna risalire al 2000, l’epoca di Sydney, per ritrovare dei Giochi Olimpici senza Federica Pellegrini. Di più, senza Federica Pellegrini in finale nei 200 stile libero, visto che la fuoriclasse di Spinea ne ha centrate cinque di fila, come lei nessuno mai.

L’erede? In attesa di Matilde Giunta, che se mai dovesse scendere in vasca avrà proprio zero pressioni, meglio concentrarci sul presente.

E su Thomas Ceccon, alfiere designato della spedizione veneta. In fuoriclasse di Schio - meglio, della frazione di Magrè - in vasca cercherà il suo primo oro olimpico, dopo aver fatto fuoco e fiamme a Europei e Mondiali e intascato il record del mondo nei 100 dorso.

I veneti ai Giochi di Parigi saranno 34, due in meno rispetto a Tokyo 2020.

Ai 32 di nascita vanno aggiunti Catalin Tecuceanu, l’ottocentista di Trebaseleghe, e Daniela Mogurean, farfalla delle ritmica da Favaro Veneto.

È il quarto contributo regionale alla spedizione azzurra dopo Toscana (38 volti), Lazio (43, aiutata dai tanti gruppi sportivi militari) e Lombardia (70).

Nessun bellunese, un solo atleta di Rovigo (Marta Menegatti, regina del beach volley, gioca in coppia con Valentina Gottardi) mentre dal Veneziano saranno sei gli atleti in Francia. Quattro donne: Rebecca Borga - 26enne sprinter di Quarto d’Altino, gareggerà con la staffetta 4x400 femminile - e la “senatrice” 35enne Giovanna Epis – maratoneta, veneziana di Santa Marta, cresciuta nella Venezia Runners Atletica Murano – nell’atletica, la noalese astro nascente Martina Favaretto nella scherma (sì, il suo fioretto può diventare d’oro) e l’asso nella manica delle farfalle, l’incantevole Daniela Mogurean nella ginnastica ritmica con l’Italia forte delle affermazioni in World Cup e già con un bronzo olimpico al collo grazie anche agli anni con l’Ardor.

Due gli uomini: Francesco Lamon, già campione olimpico a Tokyo, il pistard di Zianigo di Mirano che a Tokyo ha mandato in estasi tutta la provincia con la medaglia d’oro conquistata nell’inseguimento a squadre (a Parigi il ct Marco Villa ripresenterà al completo il quartetto dominatore dell’inseguimento a Tokyo, nonché plurimedagliato a Mondiali e Europei e ancora detentore del primato sulla distanza) e Raffaello Ivaldi nella canoa: tutta Pianiga tifa per lui, la medaglia è alla portata.

Sette invece i veronesi di nascita (Ivaldi, del resto, si allena sull’Adige): Elia Viviani è il veterano del gruppo, c’è la storia di Matteo Manassero, tornato a dire la sua nel golf dopo una lunghissima pausa (nel gruppo c’è anche il vicentino Guido Migliozzi, ha vinto all’Open de France), nell’altetica le staffettiste di enorme qualità Gloria Hooper e Anna Polonari, l’astista Elisa Molinarolo che punta almeno alla finale (è tesserata per la Riviera del Brenta e vive a Padova da 19 anni. è stata la prima italiana a qualificarsi per una finale dei Mondiali), poi tornando alle due ruote c’è la bmx di Pietro Bertagnoli oltre a Clara Guerra (nel due di coppa del canottaggio con la padovana Stefania Gobbi).

La pattuglia più nutrita è quella di origine vicentina. C’è il ciclista Luca Mozzato da Arzignano, secondo al Giro di Fiandre ’24, l’ostacolista (farà la 4x100) Rebecca Sartori, il pallavolista Mattia Bottolo (diventato grande a Padova), l’ottocentista Elena Bellò.

Paolo Conte Bonin è nella squadra azzurra di nuoto così come il già citato Thomas Ceccon e il più giovane della compagnia, il 17enne Carlos D’Ambrosio.

Gara della vita (400 ostacoli) per Alice Muraro e per la mezzofondista Federica Del Buono, doppia figlia d’arte, uno dei molti talenti dell’Atletica Vicentina, che a Roma ha recentemente sfiorato il podio europeo. Attenti a Ossama Meslek, simbolo dei veneti di seconda generazione, nato a Vicenza da genitori marocchini e detentore del record italiano indoor nei 1.500 metri, oltre a Ottavia Cestonaro nel salto triplo.

Dalla Marca - al netto delle coneglianesi dell’Italvolley e delle spadiste di Scherma Treviso - gli alfieri sono tre, tutti in acqua. La capitana delle azzurre di nuoto sincronizzato, la caeranese Enrica Piccoli, a caccia della prima medaglia olimpica della storia, la dorsista Margherita Panziera (in vasca anche per le staffette) e il velocista Manuel Frigo, residente a Loria, che va a caccia del podio nella 4x100 dopo l’argento conquistato in Giappone.

Frigo, si scriveva, cresciuto a Galliera Veneta come Paola Egonu, la mammasantissima dell’Italvolley rinato grazie alla cura Velasco: la portabandiera olimpica ai Giochi di Tokyo e già stella dell’Imoco Conegliano è in missione per l’oro.

L’altro è il libero di Trebaseleghe Fabio Balaso, sfornato dalle giovanili del Silvolley e poi a lungo baluardo della Pallavolo Padova, prima di trasferirsi alla Lube, con cui ha vinto una Champions, un Mondiale per club e tre scudetti.

Due anche i canottieri. Luca Chiumento, portacolori delle Fiamme Gialle, è l’argento europeo di Poznan 2020 col quattro di coppia, specialità che lo vedrà in gara anche a Parigi, in quella che sarà la sua seconda partecipazione a cinque cerchi. Seconda volta anche per la carabiniera Stefania Gobbi, proprio come Chiumento partita della Canottieri, e qui qualificata per il 2 di coppia.

Chi dovrà superarsi è Catalin Tecuceanu, nato in Romania ma che dal 2008 risiede a Trebaseleghe: si presenta in Francia forte della medaglia di bronzo conquistata negli 800 ai recenti Europei di Roma, ma per arrivare sul podio dovrà battere se stesso e il record italiano detenuto da Fiasconaro. Ma a Parigi, si sa, nulla è impossibile. Anche senza Fede.

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