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Omicidio di Mara Fait, l’assassino che l’aveva uccisa ad accettate condannato a 12 anni

omicidio

Dodici anni di carcere per un omicidio efferato che sconvolse il Trentino Alto Adige lo scorso anno. Questa la pena comminata  a Zyba Shehi, l’uomo che il 28 luglio 2023 aveva massacrato a colpi di accetta la vicina di casa Mara Fait, a Noriglio. La decisione è arrivata ieri mattina dal tribunale di Rovereto e il motivo di […]

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Dodici anni di carcere per un omicidio efferato che sconvolse il Trentino Alto Adige lo scorso anno. Questa la pena comminata  a Zyba Shehi, l’uomo che il 28 luglio 2023 aveva massacrato a colpi di accetta la vicina di casa Mara Fait, a Noriglio. La decisione è arrivata ieri mattina dal tribunale di Rovereto e il motivo di una pena così bassa è da ricercare nella richiesta dell’accusa, che non ha riconosciuto la futilità dei motivi consentendo di fatto all’imputato l’accesso al rito abbreviato.

Non riconosciuti i futili motivi

I futili motivi (aggravante che non avrebbe permesso di accedere all’abbreviato, che è un processo basato semplicemente sugli atti) sarebbero saltati poiché l’uomo è risultato in uno stato di lite continua con la vittima e per anni tra i due erano circolavate denunce reciproche. A quel punto la richiesta di condanna è stata derubricata in omicidio ‘semplice’ e in forza del rito abbreviato ne è scaturita la pena a soli 12 anni. Che in virtù della legge Gozzini (45 giorni ogni sei mesi di sconto in caso di buona condotta) potrebbero diventare addirittura nove.

L’omicidio di Mara Fait

Mara Fait era stata raggiunta da un colpo di accetta alla testa il 28 luglio dello scorso anno; un terribile fendente che non aveva lasciato scampo alla 63enne infermiera caposala all’ospedale di Rovereto in pensione. La donna era stata uccisa dal vicino di casa, davanti all’anziana madre, dopo mesi di litigi che erano culminati nel dramma. L’omicida si era costituito subito dopo aver commesso il delitto.

Lo stalking da aggravante diventa scriminante

Il tribunale di Rovereto ha stabilito che proprio le continue liti tra Zyba Sehi e Mara Fait, (che aveva denunciato per stalking e minacce più volte l’uomo), piuttosto che rappresentare un’aggravante fossero una scriminante per l’addebito dei futili motivi, che dalla riforma operata il 2019 impediscono nei casi di omicidio volontario l’accesso al rito abbreviato e agli sconti di pena che comporta. Un’altra sentenza che farà discutere anche se è praticamente impossibile, essendo stata la procura a richiedere la derubricazione del reato, che possa esserci un appello.

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