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Le Orme ritrovano smalto con Miki Dei Rossi che adesso guida lo storico gruppo Prog

In questi giorni parte del loro catalogo viene ripreso dalla multinazionale Warner. Abbiamo intervistato Dei Rossi.

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di Giordano Casiraghi 

Nuova distribuzione per Le Orme per ridare vita a cinque titoli di uno tra i gruppi più rappresentativi ed influenti della storia del progressive non solo italiano.

Si parte con Le Orme & Friends, un cofanetto su etichetta Hi_QU Music

e distribuzione Warner Music disponibile in due diversi formati: box Limited Edition numerato (composto da due vinili singoli colorati, rosso trasparente e blu trasparente, e un doppio vinile nero) e triplo CD. Si tratta del più recente lavoro del gruppo e che sarà anche l’ultima opera della loro storia in cui compaiono alcuni dei musicisti storici. Infatti da molto tempo il gruppo è guidato dal batterista storico Miki Dei Rossi, mentre la voce storica Aldo Tagliapietra e il tastierista Pagliuca non fanno più parte del progetto.

d. Miki da quando hai assunto la guida di questo gruppo storico possiamo dire che è iniziata una nuova era per il gruppo Le Orme. Quali sono i tratti che maggiormente caratterizzano questa ripartenza

r. Sicuramente la mia scelta di tornare alle sonorità prog vecchio stampo; la dimostrazione che ero sulla strada giusta l’ho avuta dalla trilogia Il fiume, Elementi e L’infinito.

d. Nell’ottica di mantenersi vivi, questa con Warner rappresenta la più importante operazione discografica da molto tempo. Cosa ti aspetti?

r. Avere un partner come Warner sicuramente ti fa dormire tranquillo… e quando mi sveglio ho tantissima energia…perciò preparatevi che ne vedremo delle belle. E po avere dei collaboratori fidati (mi riferisco a Enrico Vesco, nostro manager da oltre 30 anni, e a Domenico Panetta di Hi Qu Music) fa si che l’idea di appendere le bacchette al chiodo si allontana sempre di più.

d. In Le Orme & Friends sono stati coinvolti molti ospiti, compagni d’avventure che fanno parte della storia de Le Orme, ma anche altri nomi importanti come Lino Vairetti degli Osanna, Jimmy Spitaleri dei Metamorfosi, Mangala Vallis, Nico Di Palo, una parata del Prog italiano. Ecco questo termine Prog riconosciuto nel mondo è sempre valido?

r. Assolutamente sì. Mi accorgo che sempre più giovani si avvicinano e scoprono le   nostre sonorità, del resto non posso pensare che la musica “prog sinfonica” possa scomparire. Le radici della nostra musica si perdono nella notte dei tempi e rimarranno sempre nella memoria collettiva

d. Non si rischia di associare un pubblico selezionato che si aspetta brani lunghi e frequenti cambi tempo, uno stile poco frequentato dalle nuove generazioni?

r. È dai tempi di collage (1971) che ci accusano di essere fuori moda, ma credo che tra cinquant’anni potremo dire la stessa cosa, perché Le Orme sono fiere di essere sempre state “contro” e quest’anno festeggiamo i 50 anni di Contrappunti (storico album del 1974). A noi non interessa essere uno dei tanti, noi siamo quelli che non vanno in tv, non si sentono nelle radio, ma pubblicano in continuazione album e cd che vendono migliaia di copie vere, non in streaming.

d. In proposito oggi quale pubblico vi trovate ai concerti?

r. I nostri fans storici e i giovani che vogliono ascoltare qualcosa di diverso.

d. Questa operazione discografica si aggiunge a quello che è il vostro catalogo storico, da Collage in poi. Prosegue anche la ristampa di quei titoli?

r. Il fenomeno Orme andrebbe studiato all’università: in un epoca in cui i dischi nascono e muiono in 24 ore, noi abbiamo dischi del 1971,72 e 73 ancora negli scaffali dei negozi, Infatti, i dischi de Le Orme vengono ristampati in continuazione.

d. Quali sono state di quel periodo le cose da ricordare, oltre ai vostri album?

r. Quest’anno festeggio i 60 anni con Le Orme e cose da ricordare ce ne sarebbero tante, soprattutto le esperienze fatte all’estero. Per esempio, negli anni Settanta non era consuetudine andare a registrare i dischi a Los Angeles o a Parigi, ebbene noi l’abbiamo fatto.

d. Quali dischi consiglieresti, italiani e stranieri, ai giovanissimi che volessero approfondire la musica dei 60/70?

r. Il nostro trittico sicuramente (Collage, Uomo di pezza, Felona e Sorona), 

Magical Mistery Tour  dei Beatles, Concerto Grosso dei New Trolls e 

Electric Ladyland di Jimi Hendrix.

d. La formazione attuale del gruppo ce la puoi riassumere? 

r. Michele Bon alle tastiere, con me dal 1989, Luca Sparagna al basso, chitarra acustica e voce, Aligi Pasqualetto al piano e tastiere.

d. Una figura legata al passato come Pagliuca continuerà a far parte come ospite in futuro?

r. Con Tony abbiamo voluto chiudere in bellezza con l’album Orme & Friends.

d. Quest’estate siete in tour, dove?

r. Alcuni concerti li abbiamo già fatti, il 30 luglio saremo vicino a Padova con la band di Martin Barre (storico chitarrista dei Jethro Tull), per un grande concerto condiviso, a seguire il 10 agosto a Cecina, il 16 agosto a Cutrofiano e il 17 agosto a Porto Recanati,  poi ci fermeremo per preparare un nuovo grande spettacolo per festeggiare i 60 anni di carriera, ma stiamo iniziando a lavorare sul nuovo disco.

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