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Allarme sicurezza a Jesolo, ladre vestite da turiste a segno in centro

Allarme sicurezza a Jesolo, ladre vestite da turiste a segno in centro

foto da Quotidiani locali

Ladre esperte mimetizzate tra i bagnanti e turisti. Le ultime due, di cui una minorenne, sono state fermate al lido di Jesolo dalla polizia.

Nei giorni scorsi, nel mirino di queste bande che si aggirano nella città balneare, è finita anche una nota gioielleria cui sono stati sottratti gioielli per circa 30 mila euro.

Le malviventi sono riuscite a dileguarsi, almeno per ora. Indossano abiti larghi e leggeri, cappelli di paglia a tesa larghissima a prova di telecamere. E reggono in mano borsoni capienti che possono contenere di tutto.

Sono per lo più nomadi e la polizia di Stato, come i carabinieri, si sono specializzati nel rintracciarle anche prima che mettano piede sul litorale.

Controllano in particolare auto sospette, vecchie o scassate, rintracciano i titolari delle targhe, anziani o tossici che ne hanno intestate a decine. E così le bloccano prima che arrivino in città.

Sono organizzate a gruppi di due o tre, sempre con minorenni al seguito. Nei negozi allargano i vestiti per nasconderci gli oggetti di pregio, dai gioielli e orologi agli indumenti di marca.

A poco servono le videocamere interne o esterne perché sono di fatto irriconoscibili. E non resta che coglierle in flagrante.

Come è accaduto tre giorni fa con la segnalazione riguardante due donne che si aggiravano in modo sospetto nei pressi di Viale Venezia, una delle zone residenziali della città.

Gli agenti del commissariato, giunti sul posto, in breve tempo hanno individuato e fermato due giovani donne che non hanno saputo dare spiegazioni convincenti in merito alla loro presenza in quella zona.

Sono state condotte negli uffici del commissariato per gli accertamenti di rito, all’esito dei quali sono risultate entrambe di etnia nomade gravate da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.

Una è arrestata e trasferita al carcere femminile della Giudecca, poiché aveva ricevuto un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità croate, e condannata a 5 anni di reclusione per reati contro il patrimonio.

L’altra giovane, invece, in quanto minorenne, è stata affidata ad una struttura protetta.

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