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Centrodestra diviso sul rimpasto in giunta

VOGHERA. Estate calda per il centrodestra vogherese tra separati in casa, tensioni e spinte per il rimpasto. A battere il tempo è Fratelli d’Italia, o almeno la parte che si riconosce nel segretario e capogruppo, Vincenzo Giugliano. Obiettivo: più peso in giunta. Tradotto: il posto di vicesindaco.

Pesi e contrappesi

Il Consiglio di martedì sera in cui si è votato il Dup (il Documento più importante per un’amministrazione perché traccia le cose che si vogliono fare) è passato per un solo voto (quello della febbricitante Gloria Chindamo, della Civica Noi per Voghera). La maggioranza conta su 15 voti. Metà del gruppo di FdI non c’era. Il mal di pancia, che serpeggia da tempo, ora è sintomo manifesto. Il crampo politico era partito, forte, dopo le ultime Europee. FdI, adesso, è il primo partito in città con il 26,8 per cento, la Lega è al 19,8. Alle comunali del 2020, FdI era al 6,9 e la Lega 19,8. Il segretario Giugliano aveva, da subito, dichiarato che, con questi numeri in tasca, FdI non poteva più accontentarsi. Era una questione di dignità. La Lega ha sempre ribattuto che un conto è il voto europeo e un conto è quello locale. Giugliano, però, evidentemente non ha digerito questo teorema politico.

Ma alla richiesta di maggior “peso”, FdI deve fare i conti con il contrappeso, ovvero le fratture che attraversano i partiti di maggioranza. In realtà, quella di Forza Italia è il “casus belli” su cui il segretario meloniano è passato all’attacco. Forza Italia non è più in maggioranza, ma lo è: ed è questa una delle anomalie vogheresi. La commissaria Marina Azzaretti è all’opposizione, l’ex segretario Giuseppe Carbone e la vicesindaca Simona Virgilio sono in una sorta di “limbo” in attesa del congresso di settembre.

«Sospesi dal partito», ha detto Azzaretti che, a sua volta, non è riconosciuta, nel ruolo, dai due ex colleghi di partito. ll teorema di FdI parte da questi nuovi rapporti di forza: come può “Forza Italia bis” che ha un solo consigliere mantenere il ruolo di vicesindaco a dispetto di Fdi che di consiglieri ne ha quattro? La logica dei numeri.

Tra le voci che circolano ci sarebbe quella per cui FdI chiederebbe agli alleati di maggioranza di assegnare all’assessore Federico Taverna la delega di vicesindaco. FdI avrebbe anche ventilato l’ipotesi di poter avere tre assessori.

Ma c’è un’altra variante in gioco ed è legata al nome dell’avvocato Marco Sartori: ex consigliere comunale leghista ai tempi delle giunte Barbieri, poi approdato in FdI ed ora il primo degli esclusi. L’ingresso di Sartori in Consiglio garantirebbe esperienza e incisività politica: così almeno sostengono ambienti vicino alla segreteria. Ma come può entrare l’avvocato? Con Giugliano in giunta, nel caso di un terzo assessore o con la staffetta con l’attuale assessore Giuseppe Giovanetti, non più sugli scudi della segreteria dopo che aveva assunto, ai tempi della sua nomina, il ruolo dell’uomo giusto al posto giusto (ovvero lo sport, essendo lui uomo di sport).

Ma l’offensiva estiva di FdI deve fare i conti con il malessere delle retrovie. Al Consiglio dello strappo sono rimasti in aula a votare Laura Anselmi che non ha mai nascosto l’appoggio alla sindaca (era revisore dei conti in Asm Ves quando lei era nel cda) e il vicecapogruppo Matteo Giovanetti ( che non è parente dell’assessore). Entrambi non hanno gradito l’accelerazione di Giugliano. Se poi, si deve registrare anche la voce, senza alcuna conferma, secondo cui Elena Rocca (che non ha votato il Dup) potrebbe riavvicinarsi a Forza Italia proprio per lo stacco dalla gestione Carbone, si intuiscono le difficoltà della “traversata” di FdI.

Vincenzo Giugliano, però, lo ribadisce, anche sottovoce: Fratelli d’Italia è il primo partito a Voghera, è ora di farlo pesare.

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