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Trento non vuole la diga del Vanoi: «Mai sul nostro territorio»

«Assoluta e piena contrarietà dell’amministrazione comunale al progetto di sbarramento del torrente Vanoi per la realizzazione di un serbatoio come proposto dal Consorzio di bonifica del Brenta». Così ha votato il consiglio comunale di Canal San Bovo, confermando il no all’invaso approvato anche dall’assemblea municipale di Sagron Mis, cui seguiranno quelle di Imèr, Mezzano e Primiero, tutte sulla medesima linea. I motivi sono quelli che si conoscono: dalla sicurezza dei versanti all’impatto paesaggistico, alla modificazione del clima. «Non si illuda il Veneto che ci sia qualche sbavatura da parte del Trentino» interviene Giulia Zanotelli, assessore della provincia di Trento alla Difesa del suolo e all’Ambiente, «siamo pronti alle vie legali».

Zanotelli, nessun ripensamento rispetto alla diffida inviata al Consorzio Brenta?

«Nessuno. Noi abbiamo avvisato il Consorzio ma anche la Regione Veneto. Noi chiaramente su questo progetto abbiamo espresso, già a partire dalla scorsa legislatura, la nostra contrarietà per tutta una serie di motivi che abbiamo inserito anche all’interno della nota che abbiamo inviato a Cittadella e che ribadiamo. Peraltro anche le altre istituzioni coinvolte, come i Comuni interessati, hanno sostenuto questa posizione e hanno fatto proprio la nota che la Provincia di Trento ha inviato al Consorzio negli scorsi giorni».

I motivi? La sicurezza idrogeologica? Temete un altro Vajont?

«C’è un tema sicuramente collegato all’aspetto idrogeologico del territorio con tutta una serie di criticità che comunque insistono su quell’area. Ma constatiamo anche che la Provincia autonoma non è stata coinvolta da parte del Consorzio e quindi a maggior ragione quando un’opera, una presunta opera in questo caso, potrebbe insistere su un territorio limitrofo, chiaramente magari prima ci si dovrebbe confrontare».

Una scortesia politica?

«Un problema tecnico. Dopo di che chiaramente ci sono anche delle prerogative che competono in qualità di Provincia autonoma di Trento e c’è anche tutta una serie di programmazione e documentazione che va condivisa».

Neppure se ve lo chiedesse la presidente Meloni accettereste di far breccia nella vostra Autonomia?

«Il governo sa bene che non può nemmeno chiedercelo. La nostra Autonomia è infrangibile».

Infatti né Salvini né il commissario straordinario hanno inserito il Vanoi nei loro Piani.

«In questa fase si parla di una progettazione, la realizzazione dell’opera è uno step successivo, ma noi continueremo a ribadire che mai accetteremo un sacrificio così pericoloso al nostro territorio». 

Se il progetto va avanti ricorrereste alla Corte dei Conti, perché a Cittadella non si terrebbe conto della vostra diffida e quindi c’è il rischio di uno spreco di risorse pubbliche?

«Siamo pronti a proseguire sulla nostra posizione con tutti gli strumenti che ci vengono consentiti. Noi su quel progetto lì siamo assolutamente contrari».

Se il Consorzio quindi dovesse procedere, voi adirete alle vie legali?

«Non solo alle vie legali, ma anche a quelle istituzionali. L’Autonomia è una prerogativa costituzionale».fdm

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