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Udinese Ko nell’amichevole austriaca con il Colonia

Udinese Ko nell’amichevole austriaca con il Colonia

foto da Quotidiani locali

C'è un prezzo a tutto, anche per il bel gioco e il calcio propositivo che l’Udinese si è messa in testa di fare all’alba della nuova stagione, e le amichevoli estive sono fatte apposta per cercare anche di capire se il progetto dei bianconeri avrà dei costi aggiuntivi a quelli previsti.

Quella che l’Udinese ha perso a St Veit, subendo la rimonta del Colonia, ad esempio, ha detto che per realizzare la sua lussuosa “penthouse” Kosta Runjaic avrà bisogno di rivedere subito le fondamenta.

INTERDIZIONE CERCASI

Restando nella metafora, il 3-4-2-1 su cui si sta costruendo l’Udinese potrà essere pure bello come un attico con vista sul panorama che potrà essere abbellito con un Alexis Sanchez in più sul terrazzo, ma nessuno salirebbe per ammirarlo avvertendo l’instabilità di un ponte tibetano.

È quanto emerso sabato, visto che a tratti l’Udinese ha palesato una discreta mancanza di equilibrio in mezzo al campo, dove tutti i centrocampisti impiegati hanno fatto una faticaccia a rispettare le consegne interpretando le richieste.

Hai voglia, infatti, a cercare l’aggressione alta se i due trequartisti sono passivi in fase di riconquista, e se in mezzo i due si trovano in inferiorità numerica.

A mancare, dunque, è stata una delle fondamenta del calcio voluto da Runjaic, ovvero la distanza corta tra i reparti che presuppone attenzione e condizione atletica.

Non a caso, i gol di Isaac Success (8’) e Lucca (26’) sono nati a inizio partita proprio dalla riconquista alta voluta dal tecnico, ma sono stati due lampi prima del temporale in cui l’Udinese si è poi trovata, esposta alle pur non trascendentali ripartenze del Colonia.

OSTINAZIONE

D'accordo, le attenuanti ci sono perché le gambe dei bianconeri saranno state più appesantite di quelle dei tedeschi, ma è proprio nella stanchezza che bisogna semplificare le giocate, anche quelle da cercare sotto pressione. Il riferimento è diretto alla fase di costruzione dal basso che ieri si è rivelata un clamoroso autogol.

È bastato che il Colonia presidiasse gli spazi sulla trequarti schermando un paio di linee di passaggio per mandare in tilt Joao Ferreira, Kabasele e lo stesso Okoye, che non sono riusciti a impostare o a trovare uno dei due centrali che avrebbe dovuto abbassarsi per impostare, costruendo il “3+1” che si sta cercando.

È mancato il piano B, dunque, e anche su questo dovrà lavorare Runjaic, mentre Gino Pozzo, seduto in tribuna alla Lemans Arena, avrà avuto conferma che per questo modulo che rimanda all’estetica del bello urgono delle finiture marmoree, centrocampisti di gamba e di piede che abbinino la fase d’impostazione a quella di interdizione.

VECCHI ERRORI

Se a questo poi ci aggiungiamo che sulle palle inattive si sono rivisti gli scempi della scorsa stagione, allora si può completare il quadro con le spie di allarme completamente accese.

Nel primo tempo, infatti, il Colonia l’ha presa quattro volte di testa in area piccola su corner, e su una di queste Okoye ha sventato da par suo, mentre è stato graziato in quelle successive, capitolando alla quarta occasione, subendo la rete al 45’, subito dopo bissata da un altro errore in fase di costruzione.

D’accordo, mancava Jaka Bijol, ma la speranza è che col rientro dello sloveno si passi anche alla marcatura a uomo, o perlomeno alla mista. Detto del sesto gol in precampionato di Lucca, Oier Zarraga ha palesato limiti evidenti, come il volitivo Abankwah in mediana, là dove Runjaic sta provando qualcosa di diverso in attesa di qualcun altro. —

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