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Nuovi spazi dedicati alla cultura a Monfalcone: decolla l’ampliamento del Bonezzi

Nuovi spazi dedicati alla cultura a Monfalcone: decolla l’ampliamento del Bonezzi

foto da Quotidiani locali

MONFALCONE. A quasi 10 anni dal suo varo, il progetto Carso di rigenerazione urbana e sociale, dedicato in particolare ai residenti della zona di via Volta, partirà entro dicembre con l’avvio della riconversione in nuovi spazi per la cultura degli immobili degradati in corso del Popolo, a fianco del teatro comunale “Marlena Bonezzi”. La conclusione dei lavori è prevista dopo un anno.

Si tratterà in realtà di un primo lotto, perché i due milioni di euro di contributo confermati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, cui era stato presentato il progetto nel 2015 dall’allora amministrazione Altran per poter attingere ai fondi di un apposito bando, non sono sufficienti a realizzare tutti gli interventi previsti.

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La prima tranche della riqualificazione comprende in ogni caso la demolizione e la ricostruzione di una parte del fabbricato utilizzando tecniche moderne e materiali eco- sostenibili, la realizzazione di nuovi accessi e vie di fuga a tutela della sicurezza, l’aggiunta di nuovi spazi funzionali, tra cui camerini e servizi per il teatro, ma soprattutto una nuova sala “ridotta” per le attività socio-culturali, ulteriori uffici al servizio delle associazioni e un laboratorio. Con il primo lotto si andrà anche alla riqualificazione estetica e funzionale del fronte strada lungo via Serenissima, con l’installazione di un cappotto termico in lana di roccia e una facciata ventilata in acciaio. «Ricevuto il progetto esecutivo, abbiamo l’autorizzazione a procedere con il primo lotto – spiega il Rup dell’intervento, l’ingegner Andrea Ceschia –. I lavori inizieranno entro la fine di quest’anno e dureranno un anno solare, chiudendo tutto il quadro di riqualificazione della zona del teatro comunale su cui è già in atto un progetto Pnrr per la riqualificazione energetica, che viene completato in questi giorni». Negli immobili, già tutti acquisiti dal Comune, verrà quindi ricavata una struttura polifunzionale destinata ad attività socio-culturali ed educative grazie al piano di riqualificazione delle aree degradate della città.

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Questo, dunque, l’obiettivo dell’ambizioso progetto che «risale al 2015 ma non aveva trovato allora l’approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri durante la giunta Altran – afferma in veste di assessore ai Lavori pubblici Anna Cisint –. Questa amministrazione si è sempre caratterizzata per l’eccellente gestione finanziaria che ci consente di attrarre e investire risorse sulla città. Abbiamo così finanziato parte del progetto e nel 2021 siamo riusciti a sottoscrivere la convenzione con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Dipartimento per le Pari opportunita, per la realizzazione del progetto Carso». L’obiettivo è quello di «restituire alla comunità un’area storicamente importante, rendendola nuovamente fruibile e funzionale a vantaggio di cittadini e associazioni». Grazie «all’ottima squadra del Comune», come sottolinea Cisint, è stato sviluppato «un progetto credibile e di pubblico interesse», ma anche innovativo e che strizza l’occhio alla sostenibilità: il “nuovo” edificio sarà infatti connesso ai servizi elettrici del teatro e sarà realizzato con criteri nZeb (Near Zero Energy Building), rendendo di fatto la struttura a impatto “quasi zero”.

Al termine dei lavori Monfalcone vanterà, quindi, come rileva ancora l’assessore ai Lavori pubblici, «una struttura completamente rinnovata, che rispetterà le normative ambientali e di sicurezza più avanzate». «Questo progetto non solo restituirà un ulteriore luogo di incontro e cultura alla comunità – conclude la già sindaco e attuale eurodeputata – ma contribuirà anche alla vivacità della città, offrendo un’ampia gamma di eventi, spettacoli e attività sociali. Guardiamo al futuro e preserviamo al contempo il patrimonio storico e culturale della città».

Nel richiedere la conferma del finanziamento, tre anni fa, il Comune di Monfalcone, d’intesa con Ater, Apt e Azienda sanitaria, gli altri partner dell’azione di promozione sociale, aveva apportato dei correttivi al progetto, confermato comunque nel suo impianto. Il piano prevede quindi sempre non solo di attivare un polo di riferimento per attività socio-culturali, formative e aggregative da ricavare negli alloggi adiacenti al teatro “Bonezzi”, ma anche di renderlo accessibile ai residenti di via Volta attraverso un servizio di bus navetta gestito da Apt. Come strumento di supporto all’insediamento di edilizia pubblica di via Volta viene previsto invece un Portierato sociale, rivolto in via prioritaria a persone anziane fragili e prive di reti familiari e amicali, mentre per contrastare l’isolamento sociale dei residenti si pensa a servizi a domicilio e costanti collegamenti telefonici (anche in modalità di videochiamata). Tra gli obiettivi c’è infatti anche quello di favorire l’inclusione sociale e lavorativa di chi abita nelle aree “target”, oltre che di arrivare, attraverxso l’Ater, a un recupero del patrimonio edilizio.

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