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Lavori da 600 milioni per Porto Vecchio a Trieste: il Comune approva la proposta di Costim

È il gruppo Costim, colosso bergamasco dello sviluppo immobiliare, la realtà pronta a impegnarsi nell’imponente progetto di rigenerazione del Porto Vecchio. Il project financing prevede lavori da oltre 600 milioni di euro per la riqualificazione totale dei magazzini e dell’area costiera dell’antico scalo, secondo un intervento «unitario» e «sostenibile», a «ridotto impatto ambientale» e «altamente innovativo». Il cantiere partirà «indicativamente nell’estate 2025» e si affiancherà alle imponenti opere pubbliche già avviate negli ultimi mesi, di modo da restituire a Trieste un’area da 66 ettari abbandonata da decenni. «È una giornata storica per la città», commenta il sindaco Roberto Dipiazza. «Faremo qualcosa di straordinario».

LA DELIBERA e il partenariato

La proposta è stata presentata l’8 agosto 2023, dopo assidui incontri tra i vertici del Comune e i rappresentanti della controllata Polifin, holding industriale della famiglia Bosatelli. Il testo, approvato ieri dalla giunta comunale su delibera dell’assessore al Bilancio e al Porto Vecchio Everest Bertoli, prevede uno schema di partenariato pubblico-privato con un investimento milionario «secondo le linee guida del Comune e l’indirizzo del Consorzio Ursus». L’intervento proposto da Costim – è reso noto, – si compone di un «mix funzionale» caratterizzato da una «forte presenza di funzioni pubbliche di interesse generale e infrastrutturale, sostenute da interventi privati complementari al fine di creare una forte centralità urbana».

IL GRUPPO

Il team legale formato dagli avvocati Pasquale Silvestro e Alberto Fantini, partner dello studio Tonucci&Partners – che insieme con gli avvocati Alessandro Zanmarchi e Antonio De Santis sono advisor legale del gruppo Costim nel progetto – conferma la notizia ma non rilascia commenti «atteso che la procedura prevede ulteriori e delicati passaggi formali». Altre comunicazione da parte di Costim arriveranno in una fase successiva.

L’ITER

L’iter burocratico prevede adesso un passaggio alle circoscrizioni territoriali competenti, quindi la discussione nell’aula del Consiglio comunale per la valutazione di fattibilità e pubblico interesse. La seduta è fissata per settembre. «Voglio coinvolgere tutti, da una parte e dall’altra: questa è una delibera per tutta la città», annuncia il sindaco Dipiazza, nell’iperuranio all’alba del progetto più ambizioso del suo mandato politico. «È un momento storico», commenta l’assessora ai Lavori pubblici Elisa Lodi.

la gara

Terminato il percorso tecnico, nel caso di deliberazione positiva si potrà aprire la Conferenza dei servizi e successivamente indire la gara («sono convinto partirà entro l’anno», dice ancora il primo cittadino), la qualesarà «comunitaria» aperta a tutti. La gara andrà condotta nelle modalità del project financing, quindi con diritto di prelazione per il proponente.

IL PROGETTO

Il progetto complessivo verrà svelato terminato l’iter formale. Nelle comunicazioni ufficiali è descritto come un progetto «unitario» e «sostenibile», che «favorirà l’accesso al mare» di quella parte di città «inaccessibile e abbandonata per decenni». L’intervento – precisano dal Comune – riguarderà in particolare le architetture dei magazzini, che verranno acquistati, riqualificati quindi venduti o affittati secondo quanto previsto dal Piano regolatore del Porto Vecchio, e dell’area costiera, che invece sarà presa in concessione.

I PRIMI DETTAGLI

Altri dettagli sono anticipati dall’assessore Bertoli, che nel futuro Porto Vecchio vede spazi pubblici e pedonali, ridotto impatto ambientale, centri di ricerca e innovazione. Il tutto collegato al sistema di trasporto intermodale, vista anche la vicinanza alla stazione ferroviaria e le recenti estensioni del trasporto pubblico urbano da e verso il centro congressi. «L’obiettivo – spiega Bertoli – è di far convivere in quest’area tre generazioni, con servizi a disposizione di giovani, adulti e anziani». L’avvio dei lavori «è previsto per l’estate del 2025». Il cantiere coesisterà con gli altri interventi pubblici multimilionari finanziati dal Pnrr. Porto Vecchio diventerà così Porto Vivo.

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