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L’orsa KJ1 uccisa nella notte dalla Forestale. Gli animalisti contro Fugatti: i suoi tre cuccioli sono a rischio

L’orsa KJ1 è stata uccisa dal Corpo forestale che ha dato esecuzione al decreto firmato in nottata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Una squadra del Corpo forestale è entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare. “KJ1 era un esemplare pericoloso, secondo […]

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L’orsa KJ1 è stata uccisa dal Corpo forestale che ha dato esecuzione al decreto firmato in nottata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Una squadra del Corpo forestale è entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare.

“KJ1 era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace – comunica la Provincia -. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa, classificata ad alto rischio, al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista francese sopra l’abitato di Dro”.

L’orsa Kj1 ritenuta dalla Provincia di Trento un esemplare pericoloso

“L’orsa KJ1 è stata condannata a morte nottetempo dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti”. Così comunica “con sconcerto e dolore” l’Organizzazione internazionale protezione animali. E’ “l’orsa più anziana del Trentino, ha circa 22 anni ed è mamma di tre cuccioli che con la sua uccisione avranno gravi difficoltà a sopravvivere. Si tratta del terzo e probabilmente ultimo provvedimento con cui Fugatti dà mandato al Corpo Forestale di uccidere la presunta colpevole delle ferite riportate agli arti dal turista francese in escursione solitaria a Dro nei giorni scorsi. L’orsa è radiocollarata, quindi localizzabile e non è escluso che l’ordine sia stato già eseguito”.

Insomma “Fugatti non si ferma davanti a nulla: né davanti alle istanze delle associazioni protezionistiche, portatrici delle istanze della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica nazionale che vuole gli orsi vivi e tutelati anche in Trentino, come altrove in Italia», commenta l’Oipa, «né davanti alle azioni legali delle associazioni, che hanno conseguito dal giudice amministrativo due sospensioni di precedenti mandati d’uccidere, né davanti alle indicazioni della Federazione nazionale dei veterinari italiani, critica nei confronti dei metodi spiccioli evidenti nella gestione trentina”. Si ricorda che “in molti si sono rivolti anche al segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, affinché intercedesse sull’esponente leghista trentino per la salvezza dell’orsa. Forse non lo ha fatto, forse al ministro non interessa la protezione della fauna selvatica, forse lo ha fatto ma è stato inascoltato dall’esponente leghista trentino, che ha ordinato: ‘il prelievo dell’esemplare di orso bruno (Ursus arctos) KJ1 tramite uccisione (abbattimento) quale misura di sottrazione permanente dall’ambiente naturale'”. L’Oipa, sconfortata, ripete: “Presiedere una Provincia autonoma non significa avere carta bianca sulla vita e la morte della fauna, bene demaniale, patrimonio dello Stato, cioè di tutti. Gli animali sono esseri senzienti da rispettare e tutelare e non oggetti da rimuovere. Una volta di più Fugatti dimostra di portare avanti una ‘strategia antiorso’ non rispettosa della vita animale e della biodiversità, tutelata da leggi nazionali e anche dall’articolo 9 della Costituzione”.

Brambilla: “Vergogna Fugatti, ha ucciso mamma Orsa”

“Vergogna! Fugatti ha mandato i suoi sicari ad uccidere mamma orsa! Poco fa, di notte, ha firmato il decreto di abbattimento di KJ1…Quando il Tribunale amministrativo non può intervenire. Vergogna, vattene!”. Lo ha scritto su X Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’ambiente e della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. “In poche ore – aggiunge Brambilla in una nota -, con astuzia degna di miglior causa, il presidente della Provincia autonoma ha messo in atto il suo piano, preparato da giorni, sostanzialmente un bis del caso M90, l’orso abbattuto in febbraio a poche ore dall’emissione della sentenza di morte”.

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