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Una vita fra gli “ultimi”, morto padre Marano: aveva fondato in Burundi un centro per i giovani provenienti da zone di guerra

TRIVIGNANO UDINESE. La Chiesa friulana è in lutto per la scomparsa di padre Claudio Marano, missionario saveriano “tra gli ultimi”, mancato sabato 27 luglio al centro oncologico Pascale di Napoli. Aveva 72 anni.

I funerali verranno celebrati giovedì 1 agosto, alle 17, a Trivignano Udinese, suo paese natale, dal padre provinciale dei missionari Saveriani. Seguirà la tumulazione nel cimitero di Merlana-Melarolo. Mercoledì 31 luglio, alle 19, verrà recitato il Rosario.

Padre Claudio lascia l’anziana madre Rosa, di 96 anni, e il fratello Mauro, che vivono a Malarolo dove lui tornava almeno due volte l’anno per trovare i familiari e salutare i suoi compaesani, che lo adoravano. Come racconta la cognata Graziella, per la madre «è stato un duro colpo apprendere la notizia della morte: un figlio è sempre un figlio, ancor di più se vive lontano. Con il passare dei giorni, il dolore si farà sentire ancora di più».

« Ho avuto il piacere di conoscere don Claudio in uno dei rientri che faceva nella comunità di Melarolo, frazione di Trivignano Udinese – spiega il sindaco Roberto Tuniz –. Tutti in paese conoscevano la sua storia, il suo percorso e il suo impegno presso il Centre Jeunes Kamenge a Bujumbura. Quando tornava, la frazione era in festa e molti partecipavano alla messa per sentire la sua omelia. Esprimeva concetti diversi dall’ordinario e con poche parole sapeva farti riflettere su quanto siamo stati da un lato fortunati a non nascere in mezzo alle guerre e alla povertà e dall’altro sfortunati perché non proveremo mai la felicità del saper riempire le nostre vite dei veri rapporti umani. Alla famiglia rivolgo, da parte di tutta l’amministrazione comunale, le più sincere condoglianze ed esprimo loro la mia vicinanza in questo triste momento».

A ricordare Padre Marano anche il consigliere regionale Francesco Martines: «Ho avuto molte occasioni d’incontrarlo, da sindaco di Trivignano, quando lui rientrava quasi ogni anno dal Burundi. Quando penso a lui vedo un cristiano che da missionario impegnato ha interpretato in maniera autentica il messaggio di Cristo, trasferendo “agli ultimi” amore e tanta generosità».

Come raccontano i familiari, la vocazione di Claudio era arrivata in giovane età, portandolo a frequentare le scuole medie al seminario interdiocesano di Castellerio e solo successivamente con i padri saveriani, nella cui congregazione emise la professione perpetua il 4 dicembre 1978. Fu ordinato presbitero il 23 settembre 1979.

Dopo l’ordinazione fu inviato in missione in Burundi, paese dell’Africa centro-orientale da cui venne espulso nel luglio 1984, insieme ad altri confratelli. Dal 1985 al 1990, a Parma, svolse il servizio di animatore missionario nel centro Saveriano di animazione missionaria. Nel 1990 tornò in Burundi, dove rimase fino al 2015. Lì fondò, con Victor Ghirardi e Marino Bettinsoli, il centro giovanile Kamenge di Bujumbura, un luogo di incontro e convivenza pacifica per giovani tra i sedici e i trent’anni, tutti provenienti da zone con gravi conflitti interni. Al centro Kamenge questi giovani si incontravano, dialogavano, parlavano, imparavano un mestiere.

Richiamato in Italia nel 2015, padre Marano fu richiamato in Italia, dove iniziò un ministero di animazione missionaria: a San Pietro in Vincoli (Roma) nel 2016, a Parma come collaboratore del museo d’arte Cinese ed Etnografico nel 2017 e nella comunità Saveriana di Salerno dal 2017

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