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Aspetta sotto casa l’ex moglie violando il divieto di avvicinamento e tenta di strangolarla: arrestato in un albergo

PORDENONE. Non accettava la fine della storia e perseguitava la ex moglie fino a tentare di ucciderla, ma per lui si sono aperte le porte del carcere. E’ stato rintracciato in un albergo a Teramo, dove si trovava per lavoro, ed è stato portato in carcere dagli agenti di quella Squadra Mobile che hanno dato esecuzione a un provvedimento di aggravamento della misura del divieto di avvicinamento emesso dalla Sezione penale del Tribunale di Pordenone su richiesta dalla Procura.

L’arrestato, un cittadino albanese di 47 anni da anni residente a Pordenone, era già destinatario di un provvedimento del divieto di avvicinamento emesso dal Gip del Tribunale di Pordenone lo scorso 27 ottobre quando le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura, avevano permesso di accertare come l’uomo, dopo la separazione della moglie, aveva assunto nei confronti della donna gravi atteggiamenti intimidatori e persecutori. Nei suoi confronti era stato disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazioni alla ex moglie.

Le successive investigazioni permettevano di appurare come l’uomo, non curante del provvedimento limitativo esistente nei suoi confronti, negli ultimi mesi si era più volte presentato sotto casa della donna ed aveva cercato più volte di contattarla telefonicamente fino a quando, lunedì 29 luglio, accecato dalla rabbia, si era appostato sotto casa della ex moglie aggredendola brutalmente.

In particolare, avvicinatosi alla donna, l’ex marito aveva dapprima iniziato ad offenderla e denigrarla soltanto perché aveva osato spruzzarsi il profumo regalatogli proprio dall’ex marito, quindi le afferrava con entrambe le mani il collo e iniziava a stringere, forte, mollando la presa soltanto dopo una decina di secondi, quando però iniziava a colpirla ripetutamente con gomitate e pugni, poi con delle chiavi che aveva in mano.

Una furia interrotta solo perchè la donna aveva iniziato a sanguinare e per l’intervento di alcuni vicini allarmati da quanto stava accadendo.

Sul posto è intervenuto un equipaggio delle forze dell’ordine ma, nel frattempo, l’uomo si era dato alla fuga. Il giorno successivo la donna si è presentata negli uffici della Questura per formalizzare querela per l’accaduto.

Poche ore dopo il Pubblico Ministero ha richiesto e ottenuto dal giudice un provvedimento di aggravamento della misura cautelare, eseguito nella serata di giovedì 25 luglio dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Teramo che lo hanno rintracciato, grazie alle indicazioni fornite dagli agenti della locale Squadra Mobile, all’interno di un albergo dove si era recato poche ore dopo la violenta aggressione, per motivi di lavoro. Condotto in Questura, dopo le formalità di rito l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Teramo.

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