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Sapore di mare in città: dove trovare pesce fresco a Pavia

Cena a lume di candela o tra amici, ma immaginando di essere al mare (senza spostarsi dalla città). Non è sempre un’idea semplice, quella di trovare un ristorante di pesce degno di nota, ma tra insegne storiche e nuove proposte, ci si destreggia tra plateau di crudi, spaghetti alle vongole o all’astice e grigliate di mare. In Corso Garibaldi a Pavia, in un angolo pittoresco, si riserva un tavola ai Due Sapori, dove la carta spazia dalle cruditè di pesce alle cozze, tartare e carpacci. Tra i primi, si ordinano, senza riserve, i grandi classici: su tutti, un tris con linguine all’astice, scialatielli ai frutti di mare e trofie Positano.

In Piazza Petrarca, si trova un altro locale che da anni è sulla scena gastronomica pavese: il ristorante Piedigrotta che, come suggerisce l’insegna, è di tradizione partenopea. La disponibilità del mercato (del pesce di Milano, chiaramente) detta il menù: antipasti della casa, caldi e freddi, abbondanti scialatielli all’astice e sontuose grigliate miste. Si finisce in dolcezza? Sì, ma come in Costiera con babà e pastiera napoletana.

Poche decine di metri, ed ecco un altro locale, Liska (Mangia e tas), cucina fusion dove gustare ottimo pesce e proposte giapponesi come sushi, sashimi, uramaki, tacos di pesce, tartare, plateau di crudi con gamberi rosa, rossi, blu, scampi e ostriche.

Ci spostiamo in un piccolo bistrot, in via Muto Dell’Accia al Collo, dove i tavolini del dehors di Berice, ci trasportano con l’immaginazione in un carrugio ligure. Qui si inizia con Pintxo peperoni dolci e acciughe, catalana di gamberi e polpo arrosto, crostino di merluzzo, olive, patate e maggiorana, melanzana arrosto, miso e misticanza, e polpettine di alici al sugo, da condividere. Da provare anche la ceviche di pescato con leche de tigre, tartare di gambero viola, e una ottima pasta. Si sceglie tra uno spaghettone vongole e bottarga, chitarrina ai ricci, o un pacchero al ragù di polpo.

Breve deviazione a Broni, per un altro ristorante storico, il Montpelliano, del noto ristoratore Aldo Orezzi, mancato due anni fa. Questo resta un porto sicuro per la cucina di pesce in provincia. Piatti semplici e ben eseguiti, tra tartare di salmone scampi e branzino, capesante gratinate, zuppetta di cozze francesi, tagliolini all'astice, rombo al forno e scampi alla piastra. Si sta bene e si spende il giusto, anche senza rumore delle onde di sottofondo.

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