Boxe, Angela Carini spiega: “Avevo troppo dolore al naso. Non giudico la mia avversaria”
Angela Carini si è ritirata dopo 46 secondi nel match contro l’algerina Imane Khelif, ottavo di finale della categoria fino a 66 kg alle Olimpiadi di Parigi 2024. La pugile italiana si è recata all’angolo e ha chiesto al proprio tecnico di chiudere l’incontro con anticipo. Il match era stato preceduto da diverse polemiche riguardanti l’avversaria africana, perché agli ultimi Mondiali di boxe le era stato riscontrato un livello di testosterone molto alto.
Angela Carini ha spiegato cos’è successo e perché ha deciso di ritirarsi: “Ho messo fine al match perché dopo il secondo colpo, dopo anni di esperienza sul ring e una vita a lottare, ho sentito un forte dolore al naso e con la maturità da pugile ho detto basta. Ho sentito un dolore troppo forte al naso e ho pensato che fosse meglio porre fine al match. Sono andata all’angolo e ho chiesto di ritirarmi. Ho il cuore a pezzi: mio padre mi ha insegnato a essere una guerriera, sono sempre salita sul ring con onore e ho sempre onorato la mia Nazione con lealtà. Questa volta non ci sono riuscita perché non sono più riuscita a combattere e ho messo fine al match“.
L’azzurra ha poi proseguito: “Ho sentito tutte le polemiche che ci sono state, ma non mi hanno fermata o bloccata mentalmente. Ero qui per correre il mio ultimo chilometro, sono salita sul ring per tirare fuori tutta me stessa a prescindere da chi avevo di fronte, a me non interessa. Sono salita sul ring dicendo che questa era la mia Olimpiade e che dovevo tirare fuori il meglio di me (lo dice piangendo, ndr). Non mi sono interessata delle polemiche, sono andata avanti e volevo soltanto vincere. Non sono una che si arrende facilmente, anche se mi avessero detto di non combattere non avrei accettato. Una volta il mio maestro voleva gettare la spugna al primo round, non mi sono abbattuta, sono andata avanti e quel match l’ho vinto perché io sono così: sono una lottatrice, mio padre mi ha insegnato a essere una lottatrice, io uso quella mentalità da guerriera e la mentalità vincente, questa volta non ce l’ho fatta. Ho sentito troppo dolore al naso, ho iniziato a sanguinare“.
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La campana ha poi concluso: “Con onore ho scavalcato quelle corde, per me non è una sconfitta: già quando uno scavalca quelle corde è un guerriero e un vincente indipendentemente da tutto, non ho perso stasera ma mi sono soltanto arresa con maturità. Alla mia avversaria auguro di arrivare fino in fondo e che possa essere felice: non sono qui per giudicare, non giudico nessuno, io sono salita sul ring per lottare per il mio sogno e non è avvenuto, evidentemente Dio e mio padre hanno voluto questo e io lo accetto“.