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Vela, Clapcich con la moglie Usa a Marsiglia ripensa ai Giochi: «Emozioni scolpite nel cuore»

TRIESTE. Mamma Frankie e mamma Sally erano entrambe in gara alle Olimpiadi di Londra. Poi mamma Frankie ha gareggiato anche a Rio 2016. Mamma Sally invece è ora a Marsiglia, sede della vela per Parigi 2024, team manager della nazionale Usa. Intanto, mamma Frankie si allena per la Coppa America donne e farà da skipper la regata transatlantica La Route des Terre-Novas… E così la piccola Harriet adesso è nel Wisconsin a casa di una nonna.

Cronache famigliari dal mondo della vela. Frankie è Francesca Clapcich, la velista triestina che nel 2023 ha vinto la Ocean Race ma che ha nel cuore gli anni sulle classi olimpiche. Sally è sua moglie Sally Barkow, a sua volta velista olimpica e pure in Ocean Race. E naturalmente Harriet è la loro bellissima figlioletta. Ah, le Olimpiadi. Francesca, che pure nel 2015 in coppia con Giulia Conti ha infilato la tripletta dei titoli italiano, europeo e mondiale nel 49er FX non è mai stata fortunata alle Olimpiadi: 19.ma nel 2012 a Londra nel Laser Radial, quinta nel 2016 nel 49er LX a Rio. Eppure i brividi a parlare di Olimpiadi restano forti: «So cosa si prova a competere per il proprio paese ed è un'esperienza incredibilmente speciale. Ricordo bene l’emozione vissuta: è davvero un evento unico e merita di essere vissuto e amato al massimo!» ha scritto in un post pubblicato sulla sua pagina internet.

Ora, lasciate le emozioni olimpiche alla sua compagna di vita Sally, Francesca è concentrata su Barcellona dove dal 5 ottobre sarà impegnata nella prima edizione della Coppa America femminile, al pari delle tre “mule“ di Luna Rossa, Maria Vittoria Marchesini e Alice Linussi della Velica di Barcola e Grignano e Giovanna Micol (Pietas Julia Sistiana), mentre lei, Francesca, anche lei “nata” alla Pietas Julia ma ora residente a Park City nello Utah, sarà in lizza con il team Usa American Magic. Ma l’agosto di Francesca Clapcich prevede anche la regata transatlantica La Route des Terre-Neuvas, che scatta il 16 da Saint-Pierre et Miquelon, a sud di Terranova: sono 2120 miglia fino alla baia di Saint-Brieuc, in Bretagna.

E lei è la skipper di UpWind by MerConcept. Coppa America e UpWind: due progetti assai diversi, già nel tipo di barche usate. Nel primo caso l’AC40 è un monoscafo foiling con quattro persone di equipaggio che vi stanno sedute quasi fosse una doppia cabina di pilotaggio mentre l’Ocean Fifty è, pur con i foil, una barca più tradizionale anche nella gestione a bordo. «Mi piace utilizzare ciò che sto imparando con UpWind sull'Ocean Fifty nell'America's Cup con l'AC40, e viceversa - spiega Francesca nel post pubblicato su francescaclapcich.com -. La vela è un unico sport, ma con tante barche, classi e stili di regata ognuno con le sue specificità. Però è possibile applicare le conoscenze apprese in una classe a un'altra e continuare a crescere e a imparare. Essere adattabili è un'esigenza nella vela, nello sport e nella vita. E come donna, come persona che non rientra nella “norma” di come appaiono, pensano, si comportano e vivono in generale i velisti professionisti, ho dovuto adattarmi per inserirmi. Ma per crescere come individui, come team, come sport, dobbiamo accettare la differenza e la diversità, permettendo a tutti di sentirsi a proprio agio. E questo è un progetto cui sto lavorando con 11th Hour Racing e che annuncerò a settembre».

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