World News

Risse e violenze a Muggia, i bagnanti rimangono cauti e preoccupati dopo i controlli

MUGGIA Si parte dal parcheggio di piazzale Caliterna, uno degli spazi che, almeno per ora, restano esclusi dalla «mappa del degrado». Qui, nel primo pomeriggio, si raduna la squadra di steward pronta a entrare in azione nel litorale costiero di Muggia. È il primo fotogramma, nel piazzale quasi deserto su cui batte incessantemente il sole, di una giornata di prova per Muggia, nella quale si inizia a verificare l’efficacia dei (numerosi) mezzi mobilitati dal sindaco Polidori e dalle forze dell’ordine per contrastare la deriva di violenza delle ultime settimane.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14516854]]

La prudenza degli steward

Nel volto degli steward c’è il ritratto fedele della prudenza trasmessa dal coordinatore della squadra, Paul Pisani. Benché le immagini delle risse e dei pestaggi siano circolate sui social network e sui siti d’informazione, gli operatori rimangono cauti sulla possibile reazione dei ragazzi e, prima di partire, a dar loro man forte si presenta nel piazzale il sindaco Polidori. Il quale, in leggero ritardo, stempera gli animi con una battuta ficcante: «Scusate per il ritardo, colpa della galleria».

[[ge:gnn:ilpiccolo:14511503]]

Dopo qualche risata, è il momento delle istruzioni. Agli steward, infatti, non spetta tanto o solo vegliare sui fenomeni più eclatanti, quali le risse o i pestaggi a pagamento. La loro missione si traduce perlopiù in solleciti, rimproveri rapidi ed efficaci, che mirano a contrastare «schiamazzi o chi gioca a pallone dove non dovrebbe», come ricorda loro il sindaco Polidori. Insomma, prerogative di decoro urbano, proprio ciò che lamentano bagnanti e residenti.

L’arrivo al molo T

Secondo fotogramma. Gli steward si muovono in moto e in bici elettrica, vestiti con polo bianca e pantaloncini corti neri. Arrivati al molo T, forse il punto in assoluto più gettonato dai ragazzi assieme alla stazione degli autobus, per qualche minuto il baccano di voci proveniente dalla spiaggetta sembra quasi placarsi. Chi è in acqua non si accorge di nulla, chi è seduto al bar giudica l’intrusione con sospettosità.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14516852]]

«Tutte queste son guardie», si sente esclamare uno dei ragazzi, occhiali da sole e costume griffati. Gli steward sono bersaglio di occhiatacce ancor più che i poliziotti, perché nella loro divisa sembrano come camuffati, meno palesi. Gli operatori iniziano quindi a muoversi, qualche rapido controllo nei paraggi e nessuna segnalazione rilevante.

L’opinione dei bagnanti

Impassibili spettatori di questo scenario sono i bagnanti. Molti già sapevano della presenza degli steward e, visti i controlli ormai abituali delle forze dell’ordine, non si fanno più di tanto turbare dal nuovo arrivo. Ascoltando le loro opinioni, oltre alla esasperazione già fatta trapelare nei giorni passati, adesso si accompagna un certo scetticismo sull’efficacia degli steward: «Se i ragazzi non hanno paura degli agenti della Polizia, figuriamoci degli steward», commenta una giovane mamma seduta sugli scogli. Tutti, comunque, riconoscono la necessità dell’intervento e si augurano possa fungere da deterrente.

L’ultima immagine non può che essere la stazione degli autobus, dove i ragazzi ritornano al termine della giornata di mare. In piazzale Curiel non ci sono steward, ma soltanto poliziotti che monitorano il luogo simbolo di questa estate muggesana.

Читайте на 123ru.net