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Meloni vede Macron a Versailles: sul tavolo i nodi internazionali, il Medioriente e il Venezuela

L’incontro c’è stato, anche se “informale”, come comunicano fonti dell’Eliseo. La premier Giorgia Meloni, da ieri a Parigi per i Giochi olimpici, ha incontrato il presidente Emmanuel Macron. Il faccia a faccia si è svolto a Versailles a margine delle gare di equitazione. Al centro del colloquio – come riferisce una breve nota di Palazzo Chigi – i principali temi della politica europea e internazionale, a cominciare dagli ultimi sviluppi in Venezuela e Medio Oriente.

Meloni incontra Macron a Versailles

Il bilaterale era nell’aria da quando, prima di volare per Pechino, era stata anticipato alla stampa la trasferta di Meloni a Parigi per ‘tifare gli azzurri’ e visitare Casa Italia. Ieri ai cronisti la premier aveva assicurato che avrebbero fatto il possibile per “incrociarsi”. “Con il presidente Emmanuel Macron siamo in contatto, lui oggi come penso sappiate non è a Parigi, quindi dipende se, fra quando lui ritorna e io riparto, riusciamo a incastrarci. Se riusciamo volentieri, i nostri staff si stanno sentendo per capire gli orari”. E l’incrocio c’è stato. Le immagini li ritraggono sorridenti e rilassati anche se le notizie sui contenuti del bilaterale arrivano con il contagocce.

L’ultimo faccia a faccia durante il G7 a Borgo Egnazia

L’ultimo incontro tra Meloni e Macron, non proprio felicissimo, si era tenuto durante il G7 a Borgo Egnazia. Giornate non memorabili per il presidente francese. Dietro al polverone scatenatosi sul (falso) mancato riferimento al diritto all’aborto nella bozza delle conclusioni finali del vertice c’era infatti la manina dell’inquilino dell’Eliseo. Uno sgambetto tradito dalle stesse parole di Macron. “Conoscete la posizione della Francia. Non facciamo le stesse scelte, la Francia ha inserito nella Costituzione il diritto all’aborto. La libertà delle donne di disporre del proprio corpo. Non abbiamo le stesse sensibilità dell’Italia. Mi rammarico ma lo rispetto perché è il diritto sovrano del vostro popolo. Noi continueremo a difenderlo”.

La disputa sull’aborto e i falsi passi indietro

A stretto giro era arrivata la replica di Giorgia Meloni. “La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa. Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l’aborto sia ‘sicuro e legale’. È un fatto assodato e nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo. Le conclusioni infatti, se non introducono nuovi argomenti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici. Non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo”. Oggi il clima è ben diverso. Lo dimostra anche l’eleganza e l’attenzione con cui la premier Meloni si è tenuta a distanza di sicurezza dalle polemiche sull’organizzazione, non proprio impeccabile, dei Giochi olimpici.

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