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Habemus piattaforma per la raccolta firme digitali per i referendum

Dopo un lungo tira e molla, il DPCM ha dato il via libera all'entrata in vigore del portale. Una boccata d'ossigeno per la democrazia partecipativa

L'articolo Habemus piattaforma per la raccolta firme digitali per i referendum proviene da Giornalettismo.

È stata una lunga battaglia, ma finalmente gli italiani avranno a propria disposizione una piattaforma di Stato per la raccolta delle firme digitali per i referendum. Era il settembre del 2022, quando l’allora governo guidato da Mario Draghi aveva dato vita al primo DPCM per la realizzazione di questo portale. Dopo quasi due anni, tra attese e contraddizioni, siamo arrivati a un punto storico per la digitalizzazione del Paese e della democrazia partecipativa digitale in Italia. La piattaforma “Referendum e iniziative Popolari” già ospita 13 proposte ed è già stata utilizzata da centinaia di migliaia di cittadini che, utilizzando lo SPID o la CIE, hanno potuto apporre la propria firma sulle iniziative referendarie.

Piattaforma referendum digitale è finalmente online

Tra mille ostacoli e dichiarazioni poco rassicuranti, il percorso di questa piattaforma è stato piuttosto frastagliato. Sono servite numerose manifestazioni di piazza per cercare di dare un’accelerazione a quanto sarebbe dovuto diventare realtà diversi mesi fa. Si tratta di una soluzione conveniente per tutti: i comitati promotori non dovranno più rivolgersi ad aziende private per costruire portali ad hoc e i cittadini potranno partecipare senza versare alcun “obolo” necessario per il finanziamento dell’iniziativa. Inoltre, con l’identità digitale si superano anche tutte quelle perplessità sull’autenticazione delle firme di chi vuole partecipare alla cosiddetta “democrazia dal basso”.

Gli effetti? Nel giro di pochissimi giorni (dal 16 luglio) la raccolta firme per chiedere un referendum abrogativo sull’autonomia differenziata ha quasi raggiunto la metà del quorum necessario (500mila adesioni). Non sono più necessari banchetti nelle piazze o agli angoli delle strade, perché i cittadini hanno a disposizione uno strumento rapido e digitale per decidere il proprio livello di partecipazione e le tematiche su cui si vuole richiamare l’attenzione pubblica. Ma è solo il primo passo: chi si è battuto per anni per chiedere la realizzazione di questa piattaforma, chiede che la stessa sia resa compatibile anche per la raccolta firme per le liste elettorali.

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