Un ‘hongkonghese’ in Italia: tra stereotipi e consigli
di Lorenzo Lazzeri
Kit Kwok* è un viaggiatore che ho avuto modo di incontrare durante un periodo di volontariato in Centro America. Scoprii che stava effettuando un viaggio di esplorazione culturale che stava quasi per potere a termine dopo due anni. Mi sono rivolto a lui per comprendere come il nostro paese viene visto all’estero, soprattutto dal punto di vista di un cittadino cinese, sfruttando la sua conoscenza di blogger viaggiatore.
Come è vista l’Italia dai tuoi connazionali?
La prima volta che ho visitato l’Italia, nel 2005, ero a Roma e devo ammettere che la vostra capitale mi è apparsa caotica e sporca rispetto a Hong Kong, mio luogo di origine. Tuttavia, durante il mio secondo viaggio, nel 2012, ho cominciato a scoprire il fascino nascosto del vostro Paese. Le sue città storiche, l’arte, la cultura e soprattutto la cucina mi hanno conquistato. E le persone, quelle sì che mi hanno affascinato! Gli italiani sono calorosi e appassionati, una qualità che apprezzo molto. E, anche se parlo a titolo personale, molti miei connazionali condividono il mio punto di vista.
Cosa cercano di più gli hongkonghesi in Italia? Cibo, arte, storia?
Sicuramente il cibo è in cima alla lista, ma anche la moda ha un grande richiamo, con marchi come Gucci, Fendi, Armani e Prada che fanno impazzire le donne di Hong Kong. La storia e l’arte sono altrettanto attrattive, dai musei di Firenze alle rovine romane, c’è così tanto da scoprire.
Quali sono le impressioni generali sulle persone e sulla società italiana? E sugli stili di vita, i luoghi?
Le persone italiane appaiono in genere incredibilmente accoglienti e belle, in tutti i sensi. Abbiamo sempre sentito dire di quanto gli uomini italiani siano particolarmente romantici e credo che ci sia del vero. In più, gli italiani hanno un modo di vivere che trovo molto attraente: amano godersi la vita, che sia attraverso il cibo, la moda o le relazioni sociali.
È ben noto il contrasto Nord-Sud Italia dove il Sud rimane più rurale nonostante le sfide economiche, ma le persone sono sicuramente più calorose e autentiche. Questa dicotomia rende l’Italia un paese dai contrasti affascinanti.
Milano, ad esempio, è un vero paradiso per gli appassionati di moda, con le sue strade eleganti e le boutique di alta gamma che sono sicuramente per noi un polo di attrazione immancabile. Firenze è una perla incastonata in quella valle ricca di storia e palazzi antichi. La Campania a sua volta è uno scrigno da scoprire e non parlo solo di Napoli.
E per quanto riguarda il cibo?
Beh, il cibo italiano… è semplicemente imbattibile e poi ogni regione esprime la sua terra attraverso le sue specialità culinarie. Ovunque vai, trovi qualcosa di delizioso e la passione che mettono nella preparazione del cibo è davvero contagiosa. Ma, attenzione! Non è solo il cibo ed il buon vino: c’è un senso di comunità e di famiglia che si percepisce ovunque, soprattutto scendendo a sud.
La tradizione di riunirsi a tavola, di condividere i pasti e le storie, è qualcosa che ammiro. La famiglia è un pilastro della società italiana e questo crea un tessuto sociale forte e coeso ed è una cosa che in un modo simile rispecchia quanto un tempo avevamo anche noi e che ci induce una grande nostalgia, toccandoci nel profondo.
Non bisogna poi tralasciare il fatto che gli italiani, in genere, hanno un grande rispetto per la loro storia e cultura e questo si riflette nella cura con cui preservano i loro monumenti, musei e opere d’arte. È impressionante vedere come passato e presente convivano in armonia con la storia non è semplicemente qualcosa da studiare, ma è qualcosa di vivo che respira ed è percepibile in ogni angolo delle città.
Se dovessi descrivere l’Italia con tre aggettivi positivi e tre negativi, quali sceglieresti?
Bella domanda, di non facile risposta, sono troppi gli aggettivi positivi.
Come prima cosa mi verrebbe da dire ”Storica”: l’Italia è una Nazione con un patrimonio artistico incredibile, dai monumenti romani alle cattedrali medievali.
Come secondo direi ”Enogastronomica”, rispetto anche a quanto detto prima.
Per finire ”Culturale”, perché questo Paese è un epicentro di arte e cultura, dai capolavori del Rinascimento, alla letteratura, ai film che hanno fatto la storia del cinema, devo ammettere che alcune vostre pellicole mi hanno impressionato molto.
Purtroppo però, esistono aspetti anche particolarmente negativi, indubbiamente:
La criminalità organizzata è un problema mai eradicato in molte regioni. Inoltre, vi sono disuguaglianze con una notevole disparità economica tra Nord e Sud e il senso di sicurezza personale resta a bassi livelli. Alcune zone dell’Italia, specialmente nel Sud, sono percepite ancora come pericolose. Ricordo bene vari tentativi di borseggio da parte di zingari e stranieri, ma anche ragazzi del luogo, i quali sono arrivati a bullizzarmi, forse per il mio aspetto gracile e asiatico? Non comprendono forse che danneggiano il turismo e la loro stessa comunità?
Quanto durano di solito i tuoi viaggi in Italia? Sono organizzati o fai da te?
Se posso permettermi di prendere una lunga pausa dal lavoro, i miei viaggi possono durare da due mesi a quasi due anni. Se invece devo limitarmi alle ferie annuali, di solito viaggio per circa due settimane e mezzo. Preferisco organizzare i viaggi da solo, anche se a volte mi affido ad agenzie locali per semplificare le cose, soprattutto in paesi dove la lingua o la logistica possono essere una barriera.
Un’ultima curiosità: quali sono, secondo te, gli stereotipi più comuni sugli italiani?
Gli italiani sono spesso visti come persone che amano parlare attraverso i gesti e che sono molto espressive. Sono noti per la loro passione, che si manifesta in ogni aspetto della vita, dall’arte al calcio, fino alle relazioni personali e sì, gli uomini italiani hanno la reputazione di essere grandi seduttori.
* Kit Kwok – “I Travel therefore I Am” – Blog Spot
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