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A Udine si spreca poca acqua Il Cafc migliora i contatori

Nella gestione della risorsa idrica il Friuli si piazza decisamente meglio rispetto alla Venezia Giulia.

A certificarlo sono i dati diffusi dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre: in termini di spreco d’acqua Pordenone è la città capoluogo messa meglio in regione, con un indice di dispersione pari al 12,1 per cento (ogni cento litri d’acqua, poco più di dodici litri non arrivano nelle case degli utenti), seguita da Udine con il 21,3 per cento. Più in basso, in questa classifica, Trieste con il 42 per cento e Gorizia con il 51,9 per cento.

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Il perché delle perdite

In Friuli Venezia Giulia, ogni 100 litri di acqua immessi nella rete per usi civili, solo 57,7 ne arrivano all’utente. Gli altri 42,3 si perdono lungo le tubazioni che, evidentemente, non godono di buona salute. Un dato in linea con quello medio nazionale. In valore assoluto, ogni giorno in Fvg si immettono nella rete oltre 437 milioni di litri d’acqua, con la dispersione che raggiunge circa 185 milioni di litri.

Una situazione riconducibile a più fattori: le rotture nelle condotte, l’età avanzata degli impianti, errori di misurazione dei contatori, utilizzi non autorizzati (allacci abusivi).

i Numeri nazionali

Il prelievo idrico in Italia ammonta a 40 miliardi di metri cubi all’anno. Di questi, il 41 per cento è in capo all’agricoltura (16 miliardi di metri cubi), il 24 per cento viene impiegato per usi civili (9,5 miliardi di metri cubi), il 20 per cento per l’industria (8 miliardi di metri cubi) e il 15 per cento per produrre energia elettricità (6,5 miliardi di metri cubi).

Siamo il Paese più “idroesigente” d’Europa, seguito a distanza da Spagna (poco più di 30 miliardi di metri cubi) e Francia (quasi 27 miliardi di metri cubi).

Le regioni più “sprecone”

A livello regionale la situazione più critica si registra in Basilicata. In quest’area le perdite d’acqua su quanto immesso in rete sono state pari al 65,5 per cento.

Seguono l’Abruzzo con il 62,5 per cento, il Molise con il 53,9 per cento, la Sardegna con il 52,8 per cento e la Sicilia con il 51,6 per cento. Il Fvg si colloca a metà classifica con una perdita del 42,3 per cento. La Lombardia con il 31,8 per cento, la Valle d’Aosta con il 29,8 e l’Emilia Romagna con il 29,7 per cento sono le aree più virtuose del Paese.

I fondi Pnrr

Per la realizzazione di nuove infrastrutture idriche primarie, la riparazione, la digitalizzazione e il monitoraggio integrato delle reti per diminuire le perdite d’acqua, il potenziamento e l’ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo e per la depurazione delle acque reflue da riutilizzare in agricoltura e nel settore produttivo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo a disposizione 4,3 miliardi di euro.

A questi va aggiunto un altro miliardo che nello scorso mese di maggio è stato assegnato al ministero delle Infrastrutture per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione. Soldi che vanno investite in maniera virtuosa per “tappare” le falle presenti nella rete idrica nazionale.

L’esperienza di Cafc

Grazie ai fondi del Pnrr, come informa il presidente Salvatore Benigno, «Cafc sta installando 20 mila contatori intelligenti (smart meter) a Udine, che ci daranno modo di individuare le perdite in anticipo. Inoltre grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto – saremo in grado di prevedere il verificarsi delle perdite.

La nostra filosofia – ha chiuso Benigno – è di disporre di una tecnologia all’avanguardia per un servizio idrico sempre più efficiente, finalizzato a non disperdere il cosiddetto “oro blu”» .

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