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Chivasso, Corte dei conti indaga sulle morosità nelle case popolari

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La polizia tributaria della guardia di finanza su indicazione della Corte dei Conti di Torino ha acquisito gli atti relativi alla delibera con la quale il Comune di Chivasso nel luglio dello scorso anno aveva versato circa 650 mila euro nelle casse di Atc, l’Agenzia Territoriale per la Casa per saldare il debito di morosità degli inquilini della case popolari.

Cifra che era stata pagata in un’unica soluzione utilizzando parte dell’avanzo di amministrazione.

Non si trattava di un debito fuori bilancio, ma era stato inserito alla voce «passività pregressa».

La minoranza non aveva approvato la delibera di consiglio ed aveva rimandato la questione alla Corte dei Conti. Che ora intende fare chiarezza. Ma per capire occorre fare un passo indietro.

gli insoluti

Si tratta di canoni e rimborsi insoluti per le morosità incolpevoli (circa 450 mila euro) dal 2008 al 2019 e per quelle colpevoli per poco meno di 200 mila euro, dal 2019 ad oggi.

La questione riguarda 64 famiglie che vivono nei palazzi di via Togliatti, di corso Galileo Ferraris e di via Ajma. Per quanto riguarda le morosità incolpevoli, esiste un fondo comunale (40%) e regionale (60%) che provvede a coprire la quota dell’affitto non pagato dall’inquilino: negli anni dal 2008 ad oggi, il Comune ha versato la sua parte, ma in misura ridotta rispetto a quanto chiedeva Atc.

Nel 2009 la Città di Chivasso ha impegnato a bilancio e versato 49 mila e 913 euro, ma ne deve ancora 78 mila e 475 perché, nei conti di Atc, le morosità incolpevoli ammontavano a 128 mila e 388 euro.

le morosità colpevoli

Più delicata la questione delle morosità colpevoli: ossia chi poteva pagare l’affitto, secondo l’Isee, e non ha diritto ad accedere al fondo sociale.

In pratica se Atc, in base alla legge regionale, chiede i soldi all’affittuario, e questo non paga, il Comune ha tempo 30 giorni per dichiarare la decadenza del contratto d’affitto. Se non lo fa, allora deve pagare il Comune.

«Abbiamo deciso di chiudere definitivamente questa partita». Aveva spiegato l’allora assessora al welfare, Tiziana Siragusa.

il problema sociale

Dai banchi dell’opposizione Claudia Buo aveva alzato i toni: «Chivasso si trova a dover gestire un enorme problema di natura economica e sociale. Pensate al messaggio devastante che si diffonderebbe se si decidessero di pagare a piè di lista anche gli affitti di chi può, ma non vuole pagare. A mio avviso la diligenza del buon padre di famiglia richiederebbe più prudenza e trasparenza».

Le perplessità intorno alle quali la Corte dei conti dovrà fare chiarezza riguardano le presunte condotte non corrette dei funzionari comunali che non avrebbero avviato le pratiche per il recupero delle morosità colpevoli, mentre gli amministratori comunali non avrebbero vigilato.

Intanto da palazzo Santa Chiara filtra ben poco: il sindaco Claudio Castello, più volte sollecitato per una spiegazione dalla Sentinella risponde così: «La guardia di finanza sta operando presso i nostri uffici con la completa disponibilità del personale. Insieme sono impegnati nella raccolta dei dati in merito alle morosità Atc complicate dal lungo periodo della pandemia».

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