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Per gli Usa e Israele l'Iran attaccherà lunedì



L'Iran e l'Asse della Resistenza stanno comunicando che condurranno un attacco coordinato e su larga scala contro Israele come rappresaglia per l'uccisione di diversi leader dell'Asse della Resistenza, tra cui il presidente dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, nei giorni scorsi. Tre funzionari degli Stati Uniti e di Israele hanno affermato di aspettarsi che l'attacco dell'Iran contro Israele, in seguito all'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, abbia luogo al più presto domani (lunedì). I leader iraniani hanno incontrato alti funzionari dell'Asse della Resistenza, molti dei quali erano già a Teheran per l'insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, per coordinare il loro attacco combinato. Alcuni funzionari iraniani e media statali hanno chiesto di prendere di mira i leader politici e militari israeliani in risposta alla morte di Ismail Haniyeh.

Ad esempio, il presidente della "Martyrs and Veterans Affairs Foundation", Amir Hossein Ghazi Zadeh Hashemi, ha chiesto lo scorso 1° agosto «di uccidere uno dei leader principali di Israele», messaggio ripreso dai media affiliati all'IRGC che hanno sostenuto in modo simile che «ogni funzionario politico e militare israeliano è un potenziale bersaglio». I media statali iraniani hanno inoltre suggerito che il prossimo attacco guidato dall'Iran contro Israele sarà simile ma di maggior portata rispetto all'attacco con droni e missili che l'Iran ha lanciato contro Israele nell'aprile 2024. L'Iran e l'Asse della Resistenza stanno considerando come arrecare danni maggiori a Israele rispetto all'attacco dell'aprile 2024, poiché quell'attacco non ha imposto un costo significativo a Israele e quindi non è riuscito a dissuaderlo. L'Iran e i suoi alleati hanno lanciato circa 170 droni d'attacco unidirezionali, 30 missili da crociera e 120 missili balistici contro Israele nell'attacco dell'aprile 2024. L'Iran aveva progettato questo insieme di attacchi con oltre 300 proiettili per causare gravi danni a Israele, prendendo di mira specificamente due obiettivi israeliani remoti: una base aerea nel deserto israeliano meridionale e un centro di intelligence sulle alture del Golan. Gli Hezbollah libanesi hanno lanciato dozzine di razzi, mentre gli Huthi hanno lanciato alcuni droni e missili nell'attacco dell'aprile 2024. Teheran aveva modellato il suo attacco su quello degli attacchi russi in Ucraina e ha osservato come le forze russe hanno spesso combinato droni e missili negli attacchi contro obiettivi ucraini e da qui ha probabilmente concluso che potrebbe utilizzare un modello simile di attacchi per sopraffare le difese aeree israeliane e far sì che alcuni proiettili colpiscano i loro bersagli.

Tuttavia, Stati Uniti, Israele e i loro alleati hanno intercettato la stragrande maggioranza dei proiettili, rendendo l'attacco iraniano meno dannoso di quanto previsto da Teheran. Stati Uniti e Israele hanno anche beneficiato del fatto che i droni d'attacco iraniani hanno impiegato diverse ore per volare dall'Iran a Israele per quasi mille chilometri. Questo ha permesso a Stati Uniti, Israele e ai loro alleati di preparare le difese e intercettare tutti i droni, così come molti dei successivi missili balistici e da crociera. I leader iraniani probabilmente ritengono di non essere riusciti a dissuadere Israele con l'attacco dell'aprile 2024 perché non hanno inflitto danni significativi. Ora l'Iran probabilmente sta pianificando il suo prossimo attacco per stabilire una deterrenza nei confronti di Israele, evitando però un conflitto su vasta scala. Uno degli scenari più pericolosi ma sempre più verosimili è che l'Iran e l'Asse della Resistenza lancino un attacco su larga scala con droni e missili, integrando le lezioni apprese dall'attacco dell'aprile 2024. Secondo The Institute for the Study of War (ISW), «i leader iraniani, in questo scenario, potrebbero aumentare il volume di proiettili sparati contro Israele, lanciandone di più dall'Iran, dai paesi circostanti o da entrambi. Hezbollah, gli Huthi e le milizie sostenute dall'Iran in Iraq e Siria potrebbero lanciare attacchi simultanei per mettere ulteriormente a dura prova le difese aeree israeliane. I droni e i missili lanciati da Iraq, Libano e Siria sarebbero molto più difficili da intercettare rispetto a quelli dall'Iran, date le distanze e i tempi di volo più brevi verso Israele. Le forze statunitensi e israeliane avrebbero molto meno tempo per intercettare quei proiettili.

Ci vorrebbero circa 15 minuti ai droni di Hezbollah per raggiungere Haifa e circa 40 minuti volando su percorsi diretti per raggiungere Tel Aviv, ad esempio (anche se molti droni probabilmente voleranno su percorsi indiretti e più lunghi). L'Iran potrebbe in alternativa sfruttare i brevi tempi di volo per concentrare un volume di fuoco più piccolo contro un singolo obiettivo in Israele piuttosto che contro due. Tempi di volo più brevi per i droni potrebbero rendere più facile coordinarli con i missili balistici lanciati dall'Iran, i cui tempi di volo sono generalmente inferiori a 10 minuti».

Se l'Iran e i suoi alleati e proxy riusciranno a concentrare simultaneamente droni e missili su obiettivi israeliani, potrebbero ritenere che le distrazioni causate da uno facilitino la penetrazione dell'altro. L'Iran e l'Asse della Resistenza beneficeranno anche dall'aver studiato approfonditamente le difese aeree israeliane dall'aprile 2024, imparando come attaccarle in modo più efficace. Hezbollah e gli Houthi hanno entrambi effettuato attacchi che hanno superato con successo le difese aeree israeliane dall'aprile 2024. Un esempio significativo è stato l'attacco dei droni Huthi a Tel Aviv del 19 luglio scorso, che ha provocato la morte di un israeliano e il ferimento di altri quattro. Le difese aeree israeliane hanno inoltre avuto difficoltà a intercettare i droni di Hezbollah negli ultimi mesi a causa del breve tempo di volo e del terreno montuoso. Il successo ottenuto da Israele e i suoi alleati nel respingere l'attacco dell'aprile 2024 non dovrebbe indurli a compiacersi di fronte a un nuovo attacco. Tuttavia, Israele e i suoi sostenitori dispongono di molteplici sistemi per colpire diversi tipi di obiettivi e sono consapevoli delle capacità dimostrate dai droni di Hezbollah, perciò gli israeliani sanno esattamente cosa fare e non c’è motivo per dubitare delle capacità dello Stato ebraico di difendersi e successivamente di contrattaccare.

Lanciare centinaia di proiettili comporta un elevato rischio, soprattutto a causa dell'alto tasso di fallimento dei missili iraniani. Problemi tecnici potrebbero provocare gravi danni collaterali, come evidenziato dal recente attacco di Hezbollah che ha causato la morte di 12 bambini israeliani sulle alture del Golan. Questo rischio è accentuato dai rapporti secondo cui l'Iran starebbe pianificando di colpire aree vicino a Haifa e Tel Aviv. Entrambe le città sono molto più densamente popolate rispetto alle località remote che l'Iran ha bersagliato nell'aprile 2024. Il rischio di vittime civili è quindi elevato, anche se l'Iran non mira direttamente a obiettivi civili nelle vicinanze di Haifa e Tel Aviv. L'Iran potrebbe scatenare una guerra su larga scala se causasse morti tra i civili israeliani o infliggesse gravi danni, indipendentemente dalla sua intenzione di evitare un conflitto aperto.

In attesa dell’attacco dell’Asse delle Resistenza, ieri le IDF hanno ucciso durante un attacco con droni condotto da Israele a Bazourieh, una città nel sud del Libano, Ali Abd Ali, descritto come «un terrorista chiave per il Fronte Meridionale di Hezbollah, coinvolto nella pianificazione e realizzazione di numerosi attacchi». Inoltre, a Tulkarem (Samaria), le IDF hanno eliminato Abdul Jaber, uno degli alti Comandanti sul campo dell'organizzazione terroristica della Jihad Islamica, mentre i combattenti delle squadre da battaglia delle Brigate Nahal e Givati, sotto il Comando della Divisione 162, hanno continuato a combattere nella zona di Rafah, e in particolare nel quartiere di Tel Al Sultan. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, durante la giornata di ieri, alcuni caccia israeliani hanno colpito diversi edifici utilizzati da Hezbollah a Tayr Harfa e Kafr Kila, nel Libano meridionale. Raid avvenuti dopo che Hezbollah ha rivendicato diversi attacchi missilistici contro comunità israeliane e postazioni delle IDF lungo il confine, nella Galilea settentrionale e occidentale. Infine, mentre scriviamo, si apprende che il capo del Centro di Comando americano (Centcom), il generale Michael Kurilla, è arrivato in Medio Oriente mentre continuano i preparativi per un possibile attacco a Israele da parte dell'Iran. Lo riporta Axios, che cita alcune fonti. Intanto, caccia da combattimento di Gerusalemme hanno attaccato infrastrutture terroristiche ed edifici militari dell'organizzazione terroristica di Hezbollah nelle aree di Tayr Harfa e Kafr Kila nel sud del Libano.

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