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Lavori in ritardo da decenni per il mercato coperto di Gorizia

Lavori in ritardo da decenni per il mercato coperto di Gorizia

foto da Quotidiani locali

GORIZIA. Lasciamo stare il Gambero Rosso. Ma da quando si parla di ristrutturare il mercato coperto di via Boccaccio? Da decenni. Ora che le tessere sembrano essere andate tutte al loro posto, il cantiere ancora non è stato aperto. È una lunga, estenuante attesa.

Il consigliere comunale delegato al Commercio Alessio Zorzenon è sempre stato molto schietto. Ed è solito tralasciare i giri di parole. «Speriamo che la situazione si sblocchi. Non sono certamente io a dover dare risposte su quando inizieranno i lavori. Certo è che i tempi si stanno dilatando». E questa “dilatazione” comporta anche un doppio effetto. Negativo. Primo: i costi continuano ad aumentare e lo stanziamento accantonato rischia di far ridimensionare sempre più l’opera. Secondo: sino a quando l’intervento non sarà portato a termine, non potranno essere accolti altri operatori. E avere più operatori significa un canone d’affitto più basso per tutti. È un cane che si morde la coda.

Spiega Zorzenon: «Non posso che partire da un dato di fatto. Ovvero: sino a qualche tempo, con 1,2 milioni di euro, si sarebbe potuto portare a compimento un intervento importante, non sicuramente limitato allo “stucco e pittura”. Adesso, con l’esplosione dei costi delle materie prime, l’obiettivo - spiega Zorzenon - è di mettere a norma la struttura. Di più, purtroppo, non si potrà fare. Si tratta, ad ogni modo, di un risultato importante perché andremo ad adeguare lo storico immobile alle normative anti-incendio».

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Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia aggiunge anche un altro particolare che, poi, non è propriamente un dettaglio insignificante. Tutt’altro. «Quando il mercato coperto sarà, finalmente, adeguato a ciò che impongono le leggi, potremo dare il via libera a nuove concessioni. È inutile ribadire che noi, come Comune, abbiamo estremo e urgente bisogno di rinforzare la presenza di operatori, arrivando a una quarantina». Quindi, prima iniziano i lavori (o meglio si concludono) e prima si potrà vedere un po’ di luce sul futuro di una struttura che ha bisogno di essere valorizzata, vista anche la tradizione storico/commerciale che incarna.

Il primo stralcio del progetto, che trae la sua origine dal piano generale del marzo 2012, prevede in linea prioritaria l’adeguamento impiantistico, la climatizzazione e l’adeguamento igienico/sanitario degli spazi di vendita con la fornitura di acqua. Verranno, quindi, dotati sia il lato fiorai sia i banchi espositivi di un quadro proprio di derivazione elettrica e di acqua con relativi lavandini. Si metterà mano all’impianto di riscaldamento, verranno sistemati i serramenti e adottati impianti di protezione attiva e passiva di prevenzione-incendi. Il mercato presenta, oggi, grosse carenze sia dal punto di vista impiantistico sia da quello funzionale. Sottoposto negli anni ’80 ad un profondo intervento di ristrutturazione, ha però conservato, seppur in chiave rivisitata, la sua originale struttura organizzativa. L’obiettivo generale è quello di ricuperare la sua valenza funzionale oramai non più congruente alle esigenze attuali.

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