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Marcell Jacobs dispiaciuto: “Volevo la medaglia, la mia carriera non finisce qui. Dolore alla coscia? Un crampo”

Marcell Jacobs dispiaciuto: “Volevo la medaglia, la mia carriera non finisce qui. Dolore alla coscia? Un crampo”

Un quinto posto e un 9″85 per certi versi insperati per Marcell Jacobs nella finale olimpica dei 100 metri. Il velocista bresciano ha dato tutto, ha fatto la miglior prestazione stagionale per dispersione, non è riuscito a salire sul podio, ma non ha grandi rimpianti, vista una concorrenza eccezionale.

Ecco le prime impressioni a caldo del campione olimpico di Tokyo a Rai Sport: “Non posso essere troppo contento per questa gara, sono uscito bene dai blocchi e ho preso un tempo di reazione molto buono, poi c’è stata quella fase dove dovevo cercare di continuare a spingere, non sono riuscito, però che dire… Gli altri sono andati fortissimo, io ho dato veramente il 100%, quindi non ho niente da recriminarmi, ho spinto più che potevo, ho dato tutto me stesso, cerco sempre di tirare fuori il meglio nelle gare importanti. Un primo step era entrare in questa finale, poi volevo cercare di prendere la medaglia“.

Un Jacobs non sazio di questo quinto posto, ottenuto nonostante tutte le difficoltà: “Dispiace perché credevo veramente di poter prendere questa medaglia, fa pare del gioco, io sono una persona che non si è mai arresa. Un quinto posto olimpico che mi dà soddisfazione per l’ultimo anno e mezzo, ma non abbastanza perché sapevo che si poteva prendere una medaglia. Ho preso la decisione di andare dall’altra parte del mondo per cambiare tutto, si è spostata la mia famiglia e ho cercato di ritrovarmi e ritrovare la forma e non è stata una decisione facile. Quest’annata è stata difficile, ma credo in questo progetto. Siamo arrivati a 9″85 che non è un tempo da buttar via“.

Il velocista azzurro rilancia per il prossimo quadriennio: “Sono un po’ amareggiato, volevo essere il primo (in Italia, ndr) a festeggiare un altro oro olimpico, ma la carriera di Marcell Jacobs non finisce qui, ci sono ancora altri lunghi quattro anni da affrontare insieme e si può continuare a lavorare. Dolore alla coscia? Solo un crampo, ho spinto a tutta, evidentemente non ero idratato, ma è un dolore che domani abbiamo già risolto, sono pronto per la staffetta. Volevo dimostrare che nonostante le difficoltà bisogna sempre rialzarsi. Non sono riuscito ad andare fino in fondo, ma è uno step per progredire. Gli altri sono stati più bravi, all’ultima Olimpiade con questo tempo sarei salito sul podio. Nello sport bisogna sempre focalizzarsi su se stessi, lavorare duro, cercare di andare oltre e dare il massimo. Mi dispiace, però è andata così“.

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