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Parigi 2024/9 - Grazie Marcell Jacobs



C'è sconfitta e sconfitta. Quella di Lamont Marcell Jacobs Jr, da questa sera ufficialmente ex campione olimpico dei cento metri, riempie d'orgoglio perché colma di tutto quello che ci ha fatto innamorare di questo ragazzone dai muscoli velocissimi e fragili. E' arrivato quinto nella sua finale. Battuto anche se autore di un 9''85 solo di un soffio superiore al 9''80 che lo aveva laureato a Tokyo e che a Parigi, va detto, sarebbe bastato giusto per il bronzo avendo corso Lyles e Tjhompson in 9''79 e Kerley in 9''81.

Insomma, non c'è davvero spazio per dire nulla se non un enorme ed eterno "grazie" all'uomo che ha reso normalità la presenza di un azzurro tra gli sprinter di una finale olimpica e che fino ai 70 metri ha anche fatto sperare in un miracolo. Semmai c'è da tenere il fiato sospeso per il dolore che lo ha costretto a fasciarsi la coscia destra dopo l'arrivo. Una smorfia fin troppo conosciuta in questo triennio; incrociamo le dita perché la staffetta attende con il suo carico di speranze da medaglia.

E' uno scherzo del destino (amaro) che il quinto posto di Jacobs sia arrivato quasi in contemporanea con il post disperato di Gimbo Tamberi, l'altro ero di quel 1° agosto da leggenda a Tokyo. Per farla breve: Tamberi è finito in ospedale a causa di un sospetto calcolo renale, la sua Olimpiade è appesa a un filo e, anche dovesse presentarsi in pedana, bisogna credere nei miracoli per pensare quello che alla vigilia era lecito attendersi come obiettivo.


Intanto il conto delle medaglie è salito a 22. L'oro fi Jasmine Paoli e Sara Errani nel doppio femminile di tennis profuma storia. E' arrivato un paio di ore dopo la fine di una sfida epica tra Djokovic e Alcaraz: ha vinto il serbo ed è stato uno dei momenti più alti di questa Olimpiade, alla faccia di chi pensa che il tennis (sport ricco) non possa sprigionare il massimo di sentimento olimpico. L'argento del fioretto a squadre maschile ha un sapore amaro, invece: occasione perduta. Non quello di Greg Paltrinieri che ormai uscito dalla storia per entrare nella leggenda. Siamo a metà dei Giochi parigini: sta andando bene anche se i soliti noti storceranno il naso guardando alle poche delusioni piuttosto che agli enormi sforzi per restare nel G8 dello sport mondiale.

PARIGI 2024 - DIARIO OLIMPICO (GIORNO 1)

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