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Il Prosecco a caccia di 5.000 stagionali per la vendemmia

La vendemmia sarà di buona qualità, ma occorrono vendemmiatori. Tanti stagionali. Almeno cinquemila nella sola provincia di Treviso, a cui vengono proposti contratti da un paio di giorni a un mese.

La paga? Tra i 10 e i 16 euro all’ora. E così si succedono gli annunci sul web, quotidiani e social, il passaparola, i manifestini sulle bacheche pubbliche, anche dei municipi, il tramite delle agenzie interinale. Insomma, si prova in tutti i modi. Le aziende vitivinicole più importanti includono nel contratto anche vitto e alloggio, a tempo determinato.

Resta quindi il problema, adesso, di trovare i vendemmiatori.

Secondo l'Ufficio Studi di Confagricoltura Treviso, per la prossima vendemmia ci sarà dunque necessità di un numero di stagionali intorno ai 5.000. Le imprese del territorio stanno avendo qualche problema nel reperire questa forza lavoro, soprattutto quelle medio-piccole.

L’appello

E i lavoratori sono per lo più operai agricoli che provengono dai Paesi dell'Est Europa, con contratti stagionali regolarmente stipulati. «È fondamentale – osserva però il presidente Gallarati Scotti Bonaldi - garantire condizioni di lavoro adeguate e rispettare le normative, in modo da attrarre e mantenere i lavoratori che ogni anno contribuiscono in modo significativo alla nostra economia agricola».

Un appello che è stato fatto proprio anche dal sindacato. La richiesta dei sindacati è che si agisca al più presto nei controlli da parte delle forze dell’ordine con la collaborazione delle aziende agricole.

Giosuè Mattei, segretario generale Flai Cgil Veneto, nei giorni scorsi, durante un sit-in per la tutela dei diritti e il rinnovo contrattuale degli operai agricoli, ha dipinto un quadro preoccupante: «Il dato oggettivo è che oggi il mercato del lavoro e l'approvvigionamento di manodopera sono stati delegati dal settore agricolo a cooperative spurie, senza terra, aziende che prestano servizi all’agricoltura. È un problema perché la maggior parte di queste aziende sono fuori controllo, arruolano facendo leva sullo stato di bisogno dei lavoratori stranieri che chiedono il permesso di soggiorno. La regolarizzazione della manodopera poi viene sfruttata nei campi di raccolta. In questo caso, tra qualche settimana, quando si aprirà la vendemmia, sicuramente assisteremo all’aumento di questo tipo di fenomeno».

Emergenza irregolari

I numeri confermano l'entità del problema: il tasso di irregolarità nell'agricoltura veneta supera l'11%, un dato allarmante che evidenzia la necessità di interventi urgenti. «È un problema enorme che riguarda tutto il territorio regionale e non solo la provincia di Treviso - continua Mattei - I dati ce lo confermano e il tasso di irregolarità è ben maggiore rispetto ad altri settori. Servono attenzione e controllo ma anche una presa di responsabilità tangibile delle aziende agricole in termini di trasparenza e anche di collaborazione con gli organi sindacali e con gli inquirenti affinché questi fenomeni, come abbiamo anche visto nelle scorse settimane, non si ripetano più».

La vendemmia

La vendemmia è ormai prossima. Il Pinot nero inizierà tra il 23 ed il 26 agosto, in anticipo di una settimana sul 2023.

«La raccolta dei primi grappoli di Glera sarà nella prima settimana di settembre in pianura a seguire in collina» annuncia Giorgio Polegato, presidente della Consulta Vitivinicola di Coldiretti. «In generale avremo buone produzioni quantitative, comunque nella media ultimi anni. Un po’ meno sulle precoci. La qualità sarà molto buona».

«Ottima, prevedibilmente – anticipa Innocente Nardi, dall’alto delle Rive di Farra di Soligo –, semprechè il mese di agosto non faccia troppo caldo per cui la pianta si ferma. Con questa annata così fresca e piovosa, la collina dovrebbe dare il meglio di sé. Per le uve atte a vini spumati questo è il clima ideale».

«Quando piove normalmente le uve che servono per fare vini spumanti sono nelle loro migliori condizioni – ha convenuto infatti Franco Adami, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg in un convegno della Cia a Villorba – la pioggia di questi giorni è indispensabile perché abbiamo avuto temperature molto alte. I nostri produttori hanno bisogno di acidità, freschezza e aromi». —

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