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Dal fiore alla tavola: la storia di Margherita Eva che porta il suo amore per le piante in cucina

Ogni tanto mangio un fiore, cantava Fabio Concato. Per lei coltivare fiori eduli, piante aromatiche, officinali e piccoli frutti è diventato un lavoro, oltre che una passione. Margherita Eva Mozzato ha un fiore nel nome e tanti nel destino, evidentemente.

“Margheritaeva” è la sua azienda agricola, a conduzione familiare, nata a Tarzo fra i boschi delle colline del Prosecco. «Coltiviamo e raccogliamo a mano una vasta selezione di fiori eduli, piante aromatiche, officinali e piccoli frutti – ci racconta Margherita Eva – Oltre vent’anni fa abbiamo rilevato un rustico in stato di abbandono. Era circondato da un bosco fittissimo, al posto del quale un tempo riposavano dei filari di viti che non avevano potuto nulla contro i cedimenti del terreno. Con pazienza ne abbiamo ristrutturato ogni parte». Quell’«abbiamo» è plurale perché con lei c’è la sua famiglia: mamma Gloria, papà Marcello, il fratello Ettore. «Questo terreno è tra virgolette il giardino di casa, mio padre muratore ha creato i terrazzamenti, si è occupato di pulizia e mantenimento delle strade del bosco e ha creato il laboratorio di trasformazione. Mia madre è erborista, mette la conoscenza specifica, per esempio nella composizione delle tisane che realizziamo. Di famiglia abbiamo il pollice verde, passione tramandata dalla nonna a mia mamma».

I prodotti realizzati sono tanti: sciroppi e confetture di rose e di alchechengi, che sono bacche usate per le torte come decorazione («noi abbiamo una varietà molto dolce con un sapore misto tra mango e mela cotogna»), poi melissa, ribes nero. «I nostri sono prodotti erboristici che abbiamo voluto rendere più piacevoli di pastiglie o sciroppi, sono prodotti officinali». Centinaia di fiori e piante adornano le rive. Ciascuna varietà è curata a mano, dalla semina alla lavorazione, «per donare emozioni che coinvolgono tutti i sensi. Cresciamo ogni pianta secondo i principi dell’agricoltura biologica e nel rispetto dell’ambiente e del territorio». E per vendita e distribuzione? «Abbiamo due outlet e vendiamo prodotto fresco nel canale horeca, ristorazione, pasticcerie e bar, soprattutto nell’ambito di eventi, matrimoni e battesimi.

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Poi c’è il filone del materiale trasformato che si rivolge al consumatore finale: confetture, sciroppi, tisane, tramite negozi o che vendo direttamente io tramite mercatini o a chi viene a visitare l’azienda. Anche alcuni bar, vinerie e farmacie hanno una sezione a noi dedicata, e da settembre pure l’erboristeria che mia madre aprirà a Vittorio Veneto, in via Leonardo da Vinci. Proprio mamma Gloria, da impiegata in un negozio di prodotti biologici, si è laureata in erboristeria una ventina di anni fa e poi ha approfondito gli studi nel settore». E tu? «Io ho fatto il liceo classico, poi iniziato lingue a Venezia ma ho interrotto con il Covid e deciso di portare avanti azienda. Per sei mesi l’anno c’è anche mio fratello, gli altri sei fa la stagione come barista, mia madre nella quotidianità è quella che mi dà più una mano, papà invece dipende quando può, ha una sua ditta individuale che porta avanti».

Nata a febbraio 2020, l’azienda realizza un’idea «che i miei genitori avevano in mente da un po’ – racconta ancora Margherita Eva – nata dalla passione per l’ambito officinale e dalla mia per la cucina. Più di cinquant’anni fa il lato della collina era smottato a valle, abbiamo deciso di recuperare i costoni con lavoro di pala e piccone, per poter coltivare fiori eduli o commestibili, piante officinali e piccoli frutti».

Ci sono per esempio fiori di cosmea, perfetti per decorare i piatti e ottimi con il cioccolato. Anche Coldiretti – l’azienda è associata – ha speso parole di elogio per un progetto di recupero di un’area che era degradata, abbandonata e a forte rischio idrogeologico, e che oggi è letteralmente rifiorita.

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