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Il Museo Winckelmann si racconta: ritorna la rassegna “Archeologia di sera”

TRIESTE Taglia martedì sera, 6 agosto, il nastro della decima edizione la rassegna "Archeologia di Sera" che, come da tradizione, nelle serate di martedì in agosto ospiterà interventi e musica nel Giardino del Capitano. Il titolo prescelto di quest’anno è “Il Museo si racconta”, che permetterà di dedicare le quattro serate alla storia e al patrimonio del Museo d’Antichità, per riscoprire collezioni e riallestimenti, curiosità e tesori.

Un’occasione per festeggiare i diversi anniversari che quasi si sovrappongono: 180 anni sono passati dall’apertura dell’Orto Lapidario (8 giugno 1843), a dieci anni da quella del monumento a Winckelmann, inaugurato nel 75° dalla morte dello studioso; 150 dalla istituzione ufficiale del Museo (fine 1873 con inizio attività nel gennaio 1874) e 100 dalla nuova sede di via della Cattedrale (21 aprile 1925).

Il Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum ha confezionato per l’occasione un programma dal titolo "Serietà & Varietà dalla A alla… D! Tesori & Curiosità Musicali tra le Canzoni Popolari Triestine del Museo Carlo Schmidl”. Attivo dal 1995 il Lumen Harmonicum è da sempre dedito alla valorizzazione delle testimonianze musicali, artistiche e culturali dei Civici Musei di Trieste.

Con il primo appuntamento di Archeologia di Sera, il 6 agosto alle 20.30 (ingresso libero dalle 20), nel Giardino del Civico Museo d’Antichità Winckelmann (piazza della Cattedrale 1, ingresso per i disabili via San Giusto 4), inizia il racconto della storia del Museo d’Antichità (che per un centinaio d’anni portò il nome di Civico Museo di Storia ed Arte) partendo dai lapidari. La primitiva idea di un museo trova realizzazione nel 1843 con l’inaugurazione dell’Orto Lapidario, “fiorito” intorno al monumento di Winckelmann (1833).

Un giardino delle memorie con le pietre della storia cittadina, antica e moderna, al quale ben presto si affiancarono acquisti e doni di reperti e collezioni, per costituire un museo che non smette di stupire. L’Orto Lapidario crebbe in modo disordinato così che alla fine del secolo passato il materiale venne riordinato, protetto e soprattutto “alleggerito” di 130 pezzi che andarono a formare il Lapidario Tergestino, collocato nel sotterraneo del Bastione Lalio del Castello di San Giusto, sotto la Bottega del Vino. Venne così creato nel 2000 un nuovo percorso tra le iscrizioni e le sculture tergestine, che nella serata di Archeologia di Sera si presenteranno da sole, raccontando la propria storia, grazie alle voci registrate di un gruppo di attori.

Inizia anche dalla “A” il programma confezionato per l’occasione dal Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum, dopo l'introduzione composta per l'occasione dal compositore Nicola Samale, prevede una carrellata di titoli che cominciano con la "A come Amami al… fredo!". La chiusa sarà un bel "Languido Lapidarium" dedicato a Marzia Vidulli Torlo, conservatore del Winckelmann, da parte della giovane compositrice Giulia D'Andrea. Protagonista della serata sarà il caratterista e cantante Paolo Venier affiancato dal Lumen Harmonicum: Corrado Gulin al pianoforte, Marco Favento, violino, e Massimo Favento violoncello.

I successivi appuntamenti: il 13 agosto “Sulle rotte dell’Egittomania”, a cura di Susanna Moser. Il 20 agosto “Fantastici tesori d’argilla”, a cura di Marzia Vidulli. Il 27 agosto “Svelare il passato tra grotte e castellieri”, a cura di Costanza Brancolini. Per informazioni: tel. 040-310500. —

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