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Orlandi: il mistero del Verano e le polemiche sul Vaticano. Sono in quel cimitero i resti di Emanuela e della Skerl?

Sorprendono i comunicati del Vaticano sulla sua disponibilità sul caso Orlandi, che, se  c’è stata, si è riscontrata solo a inizio 2023 con l’apertura di un fascicolo. Il portavoce della Santa Sede padre Lombardi, (audito dalla Commissione d’inchiesta parlamentare),  ha affermato: “non si è  mai nascosto nulla”, mettendo in discussione , per l’ennesima volta, l’avvio di una trattativa con il procuratore Giancarlo Capaldo. Trattativa che non ha poi avuto alcun seguito, nonostante la manifestata disponibilità riscontrata dal Procuratore da parte di  tre autorevoli esponenti vaticani (preoccupati di mettere fine alle pesanti critiche legate alla tumulazione di Renatino De Pedis,  capo della Banda della Magliana, nella basilica di Sant’Apollinare , (divenuto poi confidenziale consulente di porporati).  

Sui silenzi e le chiusure della Santa Sede, Pietro Orlandi  ha  polemizzato ricordando   la mancata concessione delle rogatorie.

Ma intanto sul caso della ragazza con la fascetta, sparita nel nulla il 22 giugno 1983 dopo una lezione di musica a Sant’Apollinare, esplode una novità  che punta dritto al cimitero del Verano. Un tema che parte da simboli, effrazioni alle tombe, strani messaggi  (anche recenti) individuati dal giornalista Fabrizio Peronaci. Giornalista e scrittore  che da circa  vent’anni segue il caso,  sul quale ha scritto tre libri, tenendo diverse conferenze in tutta Italia.

Il Verano è il luogo tornato alla cronaca per quelle verifiche che, nel luglio 2022,  han confermato,  il trafugamento della bara della diciassettenne Katy Skerl. Un fatto legato alle reiterate dichiarazioni dell’ex fotografo Marco Fassoni Accetti, l’uomo che fece ritrovare il flauto di Emanuela e che si è autodenunciato come telefonista, noto come l’amerikano, (presente anche nelle rivendicazioni  sul lato B dell’inquietante e tristemente nota cassetta con le sevizie a una ragazza). Se ci sono voluti sette anni per prendere in considerazione le affermazioni di Accetti, ritenuto non credibile, (che sul caso Orlandi ha scritto un memoriale), ora l’ex fotografo rileva importanti collegamenti tra le dichiarazioni della Sabrina  Minardi (legata sentimentalmente a De Pedis) e quanto da lui espresso nelle prime telefonate ricevute a Casa Orlandi, in cui si presentava come un giovane amico di nome “Mario”,

Ora Peronaci va avanti e ritiene che bara con i resti della Skerl potrebbero essere stati spostati in una tomba dello stesso cimitero, e che sia  possibile che, sempre in quel luogo. possano trovarsi i resti della povera Emanuela Orlandi.  La serietà e la professionalità del giornalista caposervizio del Corriere della Sera, (tra i primi ad essere audito dalla Commissione bicamerale d’inchiesta), che ha sollecitato l’intervento chiarificatore delle autorità giudiziarie, fanno sì che questa realtà, che, come alle origini , vede il ricorso  a simbologie, strani oggetti e risvolti quasi esoterici, sia assolutamente da prendere in considerazione, nonostante  i reiterati e continui depistaggi che hanno accompagnato questa tragica vicenda perdurante da  41 anni.       
Il nuovo clima manifestato dalle indagini in corso da parte della Commissione Parlamentare, che ha già sollevato e messo in discussione diversi punti chiave attraverso la voce di testimoni e persone qualificate che si sono occupate del caso,  danno slancio alla ricerca di una verità (almeno storica) che non sembra lontana, in modo che  certi importanti elementi possano essere verificate senza attendere lustri.. 

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