Nuove analisi, accordi e firme da fare: il cantiere Park Vittoria a giugno 2025
In piazza Vittoria non si muoverà ruspa prima di giugno 2025. Dopo le ultime novità in tema di analisi da eseguire, e visto il continuo allontanarsi di una data certa per la conclusione di test e documenti di cantiere, il Comune ha deciso di posticipare ulteriormente la data del possibile avvio dei lavori.
«Nulla si farà prima delle fine del prossimo anno scolastico» ha ammesso il sindaco, «anche fosse stato tutto a posto adesso, saremmo stati noi a vietare lavori prima».
I tre fattori
A far definitivamente tramontare l’idea che il parcheggio di piazza Vittoria potesse essere una partita da chiudere quest’anno sono stati tre fattori.
In primo luogo i ritardi connessi al fatto che alla Soprintendenza mancassero gli approfondimenti in tema di idrogeologia e di trasloco del monumento ai Caduti chiesti dal Comune settimane fa e forniti negli ultimi giorni.
In secondo luogo il fatto che – sempre alla Soprintendenza – vada ora presentata un’analisi stratigrafica sullo “stato di salute” del Monumento di piazza Vittoria, che permetta di capire se può essere spostato senza danno come progetta il Comune (analisi che va affidata e realizzata, oggi invece si monta una piattaforma per futuri rilievi).
Infine il fatto che «ben che vadano le cose», ammettevano il 6 agosto dal Comune, si finirà ad autunno inoltrato, ed in inverno e primavera «è bene non muovere foglia» per non intaccare le attività commerciali o intralciare il traffico aggiungendo cantieri a cantieri (nel quadrante ci sono i lavori di Ats).
Il nodo monumento
C’è poi l’assoluta incertezza sull’esito dei test stratigrafici chiesti dalla Soprintendenza sul Monumento ai Caduti.
Analisi che potrebbero concludersi con esito positivo, come spera il Comune, ma anche decretando la difficoltà di muovere i Caduti (che imporrebbe una nuova pianificazione dell’operazione), o peggio ancora l’impossibilità di farlo, che decreterebbe la sostanziale revisione del progetto di realizzazione dell’interrato da farsi – a quel punto – mantenendo in loco i Caduti, con tutti i problemi del caso.
«Il rinvio a giugno non tiene conto di questa ipotesi» sottolineano da Ca’ Sugana, «che imporrebbe di necessità una rivalutazione complessiva dell’opera».
«Non stiamo giocando a buttare palla avanti per non fare l’opera» sottolinea Conte già rincalzando chi da tempo sostiene si stia rinviando di continuo per trovare il modo per non fare il contestato l’interrato da 430 posti, «noi crediamo nella necessità di fare l’intervento, ma essendo un cantiere importante, i tempi sono lunghi e le complicazioni tante». Che stia influendo anche il corposo dossier contro l’interrato (sessanta pagine firmate da tecnici) depositato da Italia Nostra al ministero dei Beniculturali?
«Non lo avvieremmo prima»
Si è perso il treno del 2023, quello che si sperava di intercettare in primavera, all’indomani della delibera con cui Ca’ Sugana ufficializzò il ritorno al Park Vittoria. Era fine inverno, e si definì un cronoprogramma fattibile: «andare dal notaio per aprile dopo aver sistemato i documenti»; «avviare gli scavi dopo la chiusura delle scuole, dopo la firma del notaio e il passaggio in consiglio comunale».
Oggi siamo ancora in attesa si concluda la prima parte. «Spostiamo a giugno 2025 la scadenza per necessità» sottolineava ieri il sindaco Mario Conte, «anche ci trovassimo ad essere in condizione di partire col cantiere a stretto giro» evidenzia ipotizzando che tutto andasse a posto in qualche settimana, «non lo faremmo per non creare disagi ai commercianti, ai residenti, alle scuole. Quel che intendiamo sicuramente fare è inquadrare il periodo di avvio del cantiere con tutte le categorie».
Solo eventuali sondaggi
Le uniche opere che potrebbero partire prima di giugno 2025, spiegano dal Comune, sarebbero gli eventuali sondaggi pre scavo.
Da fare occupando porzioni ridotte della piazza o dell’area verde, intralcio ben diverso da maxi gru e camion che servirebbero prima per traslocare i Caduti (primo passaggio di cantiere) poi per realizzare il grande interrato da 430 posti, la cui costruzione è destinata a durare due anni e più.