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Nuova vita per il ristorante Furlan di Monrupino con il campione del caffè gourmet

MONRUPINO Sta per rinascere uno dei ristoranti che hanno fatto la storia del settore sul Carso: parliamo di “Furlan” a Monrupino. Recentemente la struttura, inattiva per parecchi anni, a causa di alterne vicende, non tutte fortunate, è stata acquistata in sede d’asta dalla Antica Tostatura Triestina, azienda sorta trent’anni fa, con sede operativa a Prosecco, nel territorio comunale di Sgonico, che opera nel mondo del caffè con eccellenti risultati e la cui proprietà ha deciso di dedicarsi anche alla ristorazione e all’accoglienza turistica.

«Ci mancano soltanto alcuni permessi prima di poter avviare la ristrutturazione – spiega Francisco Blasini, titolare e ceo della Antica Tostatura Triestina srl – poi daremo il via a questa nuova avventura imprenditoriale nella quale crediamo molto. Il progetto prevede la realizzazione di otto camere per il bed and breakfast, che intendiamo aprire al secondo piano dell’edificio, una grande sala per cerimonie al primo, e il ristorante tradizionale al pian terreno».

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Blasini sta vivendo una stagione professionale di grande soddisfazione, in quanto la sua azienda ha conquistato il premio quale migliore torrefazione d’Italia nel settore “gourmet” per l’anno 2023. «Vogliamo continuare a crescere – commenta – e la prossima tappa sarà la riapertura di Furlan».

A gioire della notizia del ritorno sulla scena della ristorazione sul Carso è ovviamente Alenka Gustin, figlia di Carlo, che fu il gestore dello storico ristorante negli anni d’oro. «Ero bambina – ricorda – e il nostro ristorante era molto frequentato. Data l’ampiezza dei locali e la disposizione della struttura, eravamo molto gettonati per banchetti, feste, matrimoni».

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A conferma del successo del pubblico esercizio di Monrupino, Alenka Gustin rammenta un aneddoto: «Mio padre di cognome faceva Gustin – evidenzia – ma il locale che lui dirigeva era noto col nome di Furlan, che derivava dalla precedente proprietà, che comunque rientrava sempre nell’ambito della nostra famiglia. I clienti – prosegue divertita – lo chiamavano “signor Furlan” e lui non correggeva mai nessuno, preferendo essere identificato con l’antico nome del pubblico esercizio. Ancor oggi c’è chi ricorda il “signor Furlan”, in realtà Gustin».

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E il ristorante di Monrupino può a buon diritto vantare un passato importante. Inaugurato nel lontanissimo 1885, ha vissuto significative tappe durante il suo lungo cammino. Fra le più prestigiose quelle del 1983, quando il locale fu destinatario di un diploma «per i meriti acquisiti nel campo della cucina carsolina», consegnato nell’ambito di una serata organizzata dall’Accademia italiana per la cucina.

Due anni dopo, in occasione del centenario del ristorante, arrivò un altro riconoscimento: il “Piròn d’oro”, attribuito dal settimanale “Il Meridiano”. Per quell’occasione fra l’altro Carlo Gustin rinnovò completamente gli interni e l’arredo, avvalendosi della collaborazione di una delle aziende regionali all’epoca più all’avanguardia nel campo: la “Renato Piani” di Cervignano.

Durante i festeggiamenti, Gustin ricordò l’inaugurazione di un secolo prima, «quando la famiglia Ozbic aprì la stazione di servizio per carri e diligenze che arrivavano dalla valle del Vipacco. Nel tempo seguendo l’evolversi della storia attorno al ristorante, si passò dai piatti tipici della cucina austroungarica a quelli di matrice italiana, confermando la natura internazionale della nostra vocazione, perché questa terra è tradizionale punto d’incontro di varie culture. L’unico aspetto al quale non porremo mai mano è quello dello stile nell’arredamento che vogliamo rimanga sempre quello classico». —

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